La pandemia continua a imperversare in tutto il mondo. Sono oltre 39 milioni i casi di Covid e 1,1 milioni di morti. L’Organizzazione mondiale della sanità ha calcolato che in Europa la scorsa settimana i contagi sa coronavirus sono stati quasi tre volte superiori rispetto al picco di marzo e i ricoveri sono in aumento, “sebbene il numero di decessi sia molto inferiore rispetto a marzo”. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito al mondo e hanno superato gli 8 milioni di contagi.

Il quadro europeo è disseminato di impennate di contagi e restrizioni. Al via a Parigi e in altre città della Francia, nella notte fra venerdì e sabato, il coprifuoco dalle 21 alle 6 di mattina. Mentre a Tolosa il Tar ha sospeso l’ordinanza del prefetto che disponeva la chiusura dei bar per due settimane, ritenendo che si tratti di una misura non necessaria né proporzionata. La Germania intanto registra un nuovo record di casi per il secondo giorno di fila: oltre 7mila contagi in 24 ore e 24 decessi. Ma sulle restrizioni è in corso un braccio di ferro: il tribunale amministrativo di Berlino, accogliendo il ricorso di 11 ristoratori, ha annullato il regolamento che prevedeva per ristoranti, bar e pub l’obbligo di chiusura dalle 23 alle 6 di mattina, decisione che potrà ora essere impugnata presso l’Alta Corte amministrativa di Berlino-Brandeburgo.

In Grecia con la risalita dei contagi è scattato il lockdown in un’intera regione, quella di Kozani, nel nord, che andrà avanti fino al 29 ottobre. Quanto al Regno Unito, il governo ribadisce che punta a evitare un nuovo lockdown e a concentrarsi piuttosto su un approccio regionale: Boris Johnson, nello specifico, ha minacciato una nuova stretta a Manchester. Anche nel resto d’Europa i numeri restano alti: la Spagna ha comunicato in un giorno 15.186 nuovi casi, di cui 6.591 rilevati nelle ultime 24 ore, e 222 morti in una sola giornata; mentre l’Ungheria segna un record di decessi per il secondo giorno consecutivo, con 33 morti.

Lo spettro del coronavirus è arrivato anche al Consiglio europeo a Bruxelles. Dopo che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen aveva dovuto lasciare il vertice per mettersi in isolamento precauzionale, anche la premier della Finlandia, Sanna Marin, è andata via per sottoporsi al test del Covid-19 a seguito della positività di un deputato con il quale aveva avuto contatti. La cancelliera tedesca Angela Merkel, il cui Paese ricopre la presidenza di turno dell’Ue, ha annullato il summit informale del 16 novembre a Berlino sulla Cina. E dal Consiglio, per bocca del presidente Charles Michel, è stata comunicata la decisione di “intensificare la collaborazione a livello di capi di Stato e di governo”.

Intanto in Australia Sydney ha eliminato la quarantena per gli arrivi dalla Nuova Zelanda. A livello mondiale a guidare la triste lista dei Paesi con più contagi continuano a essere Stati Uniti, India e Brasile, seguiti da Russia, Argentina, Colombia, Spagna, Perù e Francia. I Paesi con il maggior numero di vittime, invece, sono Usa, Brasile e India, seguiti da Messico, Regno Unito, Italia, Perù, Spagna, Francia e Iran.

Fonte LaPresse

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