La paura per il contagio
Coronavirus, l’allarme degli esperti: “Incubazione potrebbe durare fino a 24 giorni”
Ricercatori cinesi hanno scoperto che il periodo di incubazione del coronavirus può arrivare fino a 24 giorni, 10 in più di quanto pensassero gli esperti. La ricerca è stata co-firmata dal dottor Zhong Nanshan, che ha scoperto il coronavirus della Sars nel 2003. I risultati, scrive il quotidiano inglese The Independent, non sono stati ancora sottoposti a peer review, ma sono stati pubblicati domenica col titolo ‘Caratteristiche cliniche dell’infezione da nuovo coronavirus 2019 in Cina’.
Una conclusione che, se confermata, cambierebbe lo scenario e le misure fin qui prese per la quarantena. Da protocolli internazionali infatti ad oggi sono previsti 14 giorni di isolamento per chi è risultato positivo al nuovo coronavirus, per chi è stato nelle zone a rischio o è venuto a contatto con i pazienti.
9 GIORNI DI ’RESISTENZA’ SULLE SUPERFICI – Nove sono invece i giorni di ‘resistenza’ del coronavirus sulle superfici inanimate a temperature ambiente. Il dato emerge da uno studio pubblicato da ricercatori tedeschi sul ‘Journal of Hospital Infection‘ e riportato sul sito ‘Medical Facts’ del noto virologo italiano Roberto Burioni.
“Questo, però – spiega Burioni – significa solo che c’è il virus, perché dati sulla trasmissibilità attraverso il contatto con una superficie contaminata non sono disponibili per il coronavirus. Sappiamo però che per altri virus, come l’influenza, può avvenire, per cui rimane validissimo il consiglio di lavarsi bene le mani”.
Secondo il virologo la buona notizia è che “i coronavirus sono molto facili da inattivare. Basta la candeggina diluita, l’alcool e i gel disinfettanti a base di alcool. Che dobbiamo usare perché in Italia il coronavirus non c’è (e speriamo non arrivi), ma l’influenza “normale” non solo c’è, ma sta raggiungendo il suo picco e questi detergenti inattivano anche il virus che la causa”.
L’OMS: “VISTA SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG” – “Ci sono stati alcuni casi preoccupanti di coronavirus diffuso da persone che non hanno fatto viaggi in Cina. L’individuazione di un numero limitato di casi potrebbe indicare una trasmissione più estesa in altri paesi; in breve, potremmo aver visto solo la punta dell’iceberg”. Così il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus scrive su Twitter. “La diffusione del coronavirus fuori dalla Cina sembra rallentare ora, ma potrebbe accelerare. Il contenimento rimane il nostro obiettivo, ma tutti i paesi devono utilizzare la finestra creata dalla strategia di contenimento per prepararsi al possibile arrivo del virus”, ha aggiunto. Ma conclude affermando: “Ribadisco la mia richiesta a tutti i paesi di condividere ciò di cui sono a conoscenza sul coronavirus in tempo reale con l’Oms. Ribadisco la mia richiesta di calma. Ribadisco la mia richiesta di solidarietà: solidarietà umana, finanziaria e scientifica. Qualsiasi frattura nella solidarietà è una vittoria per il virus”.
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