L'intervista
Coronavirus, l’allarme del ministro Provenzano: “Il Sud può esplodere, a rischio tenuta democratica”
“Ho paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale. E lo deve fare adesso”.
È l’allarme lanciato dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che mostra preoccupazione dopo le immagini proveniente dai supermercati assaltati in Sicilia, dove sono dovute intervenire le forze dell’ordine in assetto anti-sommossa, col rischio evocato dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando che la mafia possa guidare la rivolta popolare.
Per Provenzano, intervistato da Repubblica, “con il Cura Italia abbiamo fatto molto, in pochi giorni la manovra di un anno. Ma ora dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati. Questa e’ la priorità del decreto di aprile. Così come va assicurata liquidità al sistema delle imprese per tenerlo in vita, bisogna tenere in vita la società. Liquidità anche per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutele”, spiega il ministro.
Quindi l’ex vicedirettore dello Svimez, l’Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, evoca un possibile disastro. “In gioco c’è l’ossatura della democrazia. La polveriera sociale rimanda a una grande questione democratica. Viviamo giorni in cui per stato di necessità molte libertà sono compresse. Per ritrovarle dopo, dobbiamo affrontare le disuguaglianze anche nel momento dell’emergenza. Siamo entrati in questa crisi essendo già il Paese più diseguale d’Europa”, ricorda Provenzano.
“Dobbiamo arrivare a 3.500 posti letto per terapie intensive, siamo quasi a 2.500. Per non far dilagare contagio bisogna rispettare misure distanziamento sociale” @peppeprovenzano ministro per il Sud e la Coesione Territoriale #agorarai pic.twitter.com/PTJhwDTZ1W
— Agorà (@agorarai) March 25, 2020
Per il ministro la ricetta per evitare una situazione simile comprende l’estensione del reddito di cittadinanza. “Volevamo migliorarlo già prima del coronavirus, adesso diventa indispensabile. Rivedendo i vincoli patrimoniali, chi ha una casa familiare o dei risparmi in banca che non vuole intaccare oggi non può accedervi. Rafforzando il sostegno alle famiglie numerose. Rendendolo compatibile con il lavoro, per integrare il reddito se necessario. All’economia di sopravvivenza che non e’ solo al Sud, ma coinvolge anche autonomi, partite Iva proletarizzate, piccoli professionisti, occorre offrire una garanzia nella legalità”, spiega il ministro.
Da Provenzano infine un ultimo appello all’Europa, che si sta mostrando divisa sulle misure unitarie da prendere per fronteggiare la crisi Coronavirus. “Diciamoci la verità, per la solidarietà europea questa crisi e’ l’ultimo appello. La commissione, la Bce, l’Europarlamento ne hanno piena consapevolezza”.
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