L’Anm, l’azienda napoletana di trasporto pubblico, piange la prima vittima di coronavirus. Si tratta di Ettore Spigno, 63 anni, deceduto nelle scorse ore dopo essere risultato positivo al covid-19 una settimana fa.

L’uomo lavorava a San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, come ispettore di esercizio preposto al controllo del servizio di superficie ed avrebbe contratto la malattia dopo essere stato in alcune città del nord Italia. Dolore e sgomento in Anm dove in queste ore la notizia della dipartita di Spigno  ha iniziato a circolare.

Diversi i messaggi di cordoglio sulla bacheca social del dipendente della partecipata del comune di Napoli. Nei giorni scorsi tanti colleghi hanno lasciato messaggi di incoraggiamento al proprio “capo”. “Tieni duro, ti stiamo aspettando. Vogliamo le tue solite ramanzine”. Poi la drammatica notizia e la commozione generale. “Mai avrei pensato di leggere una cosa simile” si legge sulla bacheca della vittima.

IL CORDOGLIO DELL’AZIENDA – Anm con grande dolore comunica la perdita a causa del covid19 di Ettore Spigno, 62 anni, coordinatore dell’esercizio di superficie dell’azienda di trasporto pubblico napoletano. Spigno è tornato a Napoli dopo una permanenza di qualche giorno in nord Italia e ha mostrato i sintomi dell’influenza, poi confermati dal tampone. Ha trascorso una settimana a casa in isolamento e poi l’aggravarsi delle sue condizioni lo hanno costretto al ricovero in ospedale, dove è stato in terapia intensiva fino a stamattina, quando non ce l’ha fatta.
L’azienda si stringe intorno a sua moglie e alle figlie. “E’ un dolore che ci pervade in queste settimane e ci colpisce durissimo con la notizia della perdita di Ettore. Tutta l’Anm si stringe in un abbraccio alla famiglia del nostro dipendente, assicurandogli tutta la vicinanza necessaria”, sottolinea Nicola Pascale, amministratore unico di Anm.

I CONTATTI CON I COLLEGHI – In una nota dello scorso 18 marzo l’Anm comunicò la positività al covid-19 dell’ispettore di esercizio preposto al controllo del servizio di superficie. Il dipendente ha lavorato per l’ultima volta la mattina del 5 marzo.

Quello stesso pomeriggio era partito per Torino ed è rientrato in Campania il 10 marzo. Nel viaggio di ritorno ha avvisato i superiori di avere dei decimi di febbre e si è messo in malattia. L’ultimo giorno in cui ha lavorato è quindi il 5 marzo. L’unico collega che ha avuto contatti con lui il giorno del suo ritorno a Napoli sta bene ed è in isolamento fiduciario cautelativo dopo aver segnalato il caso all’Azienda. Anm, dunque, ha attuato, di concerto con il dipendente e con le autorità sanitarie, tutti i protocolli previsti in casi simili. L’azienda ha precisato che “non c’è alcun allarme contagio in azienda attualmente. Tutta la famiglia di Anm segue costantemente l’evoluzione delle condizioni del collega ammalato, esprimendogli la massima vicinanza”.

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