Coronavirus, nel Napoletano si spara in strada: lite finisce nel sangue

In barba alle restrizioni per l’emergenza coronavirus, si sono resi protagonisti di una lite per futili motivi, dettata probabilmente da questioni di natura economica, degenerata nel peggiore dei modi con l’esplosione di più colpi di fucile che hanno ferito due persone.

E’ quanto accaduto nella tarda mattinata di lunedì 16 marzo ad Acerra, comune a nord di Napoli, dove in piazza Castello sono intervenuti i sanitari del 118 e le volanti di polizia per ricostruire quanto accaduto.

Stando a una prima ricostruzione da parte degli inquirenti, ci sarebbe stata una lite tra due persone, un italiano e un cittadino straniero, un 21enne nigeriano. La situazione è degenerata e il primo, armato di fucile a pallettoni, avrebbe esploso più colpi d’arma da fuoco. Un proiettile ha ferito il migrante a una gamba, un altro ha colpito di striscio un operaio impegnato nella riparazione del manto stradale.

Entrambi i feriti sono stati soccorsi e condotti al pronto soccorso presso la clinica Villa dei Fiori dove in questo momento sono assistiti dai medici. Le loro condizioni non sarebbero gravi. Il 21enne ha riportato una frattura alla gamba ed è ricoverato. L’operaio è stato curato e dimesso.

L’autore del raid è attualmente ricercato dalla polizia.

IL PRECEDENTE OMICIDIO – Il 19 dicembre scorso sempre ad Acerra un pluripregiudicato è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre tornava a casa. I killer lo hanno aspettato infatti nei pressi della sua abitazione ad Acerra dove gli hanno esploso contro diversi colpi d’arma da fuoco. È morto dopo la corsa disperata in ospedale Giuseppe Avventurato, 48enne pluripregiudicato del luogo, arrestato più volte in passato dopo essere stato sorpreso a partecipare a summit di camorra.

Avventurato si trovava sotto casa, in viale della Resistenza, quando è stato raggiunto dai killer. Soccorso e trasportato in ospedale dai familiari che, a causa delle condizioni del 48enne, hanno preferito non aspettare l’arrivo del 118, è morto poco dopo alla clinica Villa dei Fiori di Acerra.