“I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan positivi al test del nuovo coronavirus, attualmente ricoverati presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, nelle ultime ore hanno avuto un aggravamento delle condizioni cliniche a causa di una insufficienza respiratoria, come segnalato nei casi fino ad ora riportati in letteratura. Pertanto è stato necessario un supporto respiratorio in terapia intensiva”. Lo comunica in un Bollettino la Direzione Sanitaria dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.
“I pazienti sono monitorati in maniera continuativa e sono sottoposti a tutte le cure, anche farmacologiche del caso, compresi farmaci antivirali sperimentali. Le attuali condizioni cliniche sono quindi compromesse ma stazionarie, per cui i medici che li hanno in cura si riservano la prognosi”.
GLI ALTRI PAZIENTI – Per quanto riguarda gli altri pazienti lo Spallanzani ha comunicato che “ad oggi sono stati dimessi 26 pazienti dopo il risultato negativo del test per la ricerca del nuovo coronavirus. Presso l’Istituto sono ricoverati in questo momento 11 pazienti sintomatici provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia. Tutti sono stati sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus, tutt’ora in corso”.
NEGATIVO AI TEST IL RAGAZZO RIMASTO IN CINA – Lo studente 17enne che non è potuto partire da Wuhan per l’Italia non ha contratto il coronavirus. La conferma arriva dalla Farnesina. Il giovane, in Cina nell’ambito di un programma di studio all’estero, era dovuto rimanere a Wuhan perché al momento della partenza aveva la febbre a 37.7. Ospite di una famiglia a 400 chilometri da Wuhan, nell’ambito di un progetto che prevede un anno scolastico all’estero, il 17enne ha raggiunto Wuhan per poter partire insieme al gruppo di italiani rimpatriati, ma poi non è potuto salire a bordo a causa della febbre.