Un cittadino italiano a bordo della nave Diamond Princess, bloccata nel porto giapponese di Yokohama, è risultato positivo al test da coronavirus. La notizia è stata confermata dalla Protezione civile, che assieme ai ministeri della Salute e della Difesa si sta concentrando sulle operazioni necessarie per il rimpatrio dei cittadini italiani imbarcati sulla nave da crociera.
“Al momento – spiega la nota – dagli esami sanitari effettuati a bordo della nave, un cittadino italiano risulta positivo al test del Coronavirus. Il lavoro delle autorità coinvolte proseguirà per assicurare il tempestivo rientro di tutti i nostri connazionali, garantendo tutte le procedure di sicurezza necessarie”.
GLI ALTRI CASI SULLA NAVE – Altri 88 casi di coronavirus sono stati riscontrati sulla nave da crociera Diamond Princess, in quarantena a Yokohama, a sud di Tokyo, per un totale di 542 contagi. Lo hanno riferito le autorità sanitarie giapponesi
SPERANZA: “QUARANTENA PER GLI ITALIANI” – “Ci sarà bisogno dei 14 giorni di quarantena anche per queste persone. Perché la nave che è al largo del Giappone (la Diamond Princess ndr) è ormai uno dei luoghi del mondo con la più alta diffusione di questo virus”. Queste le parole del ministro della Salute Roberto Speranza ad Agorà, su Rai Tre, parlando dei connazionali che rientreranno in Italia dalla Diamond Princess.
LO SBARCO DEI NON CONTAGIATI – Le persone a bordo della nave da crociera Diamond Princess, in quarantena a Yokohama, a sud di Tokyo, risultati negativi al coronavirus potranno sbarcare domani. Lo ha riferito il ministro della Salute Katsunobu Kato, citato dai media giapponesi. A bordo sono presenti 3200 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
Il ministero della salute giapponese ha testato 1.723 persone tra le 3.700 inizialmente a bordo della nave e 454 sono risultate positive. Gli Stati Uniti hanno evacuato 338 passeggeri americani, molti dei quali messi in quarantena per 14 giorni in basi militari in California e Texas. Tredici che sono risultati positivi al virus sono stati portati negli ospedali della California e del Nebraska e i Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno affermato che altri passeggeri che mostrano sintomi saranno portati in ospedale.