La protesta dell'ex difensore
Cosa ha detto Gary Neville, l’ex Manchester United contro la Superlega: “Una disgrazia”
Gary Neville non ci sta. L’ex calciatore del Manchester United e della nazionale inglese ha bocciato senza appello la proposta della Superlega europea di calcio. Un torneo continentale con 20 squadre. Dodici i club che hanno sottoscritto l’accordo, tra i quali le italiane Juventus, Milan e Inter. La competizione sarebbe infrasettimanale, indipendente dalla UEFA. Il presidente è Florentino Perez, presidente del Real Madrid. Andrea Agnelli, presidente della Juventus, vice. In giornata, la UEFA si era opposta al progetto: i club che hanno aderito alla Superlega rischiano una causa da 50 miliardi e l’esclusione da tutti i tornei, campionati nazionali inclusi. Reuters ha svelato un finanziamento di 3,5 miliardi di euro da parte di JP Morgan, la banca più grande del mondo.
Le inglesi che parteciperanno saranno Liverpool, Manchester United, Manchester City, Chelsea, Tottenham e Arsenal. L’annuncio ha sconvolto totalmente il mondo del calcio. Neville, attualmente opinionista a SkySportUk si è scagliato contro il progetto con un discorso durissimo:
“Sono un tifoso del Manchester United da 40 anni ma sono disgustato. E sono disgustato in particolare dal mio Manchester United e dal Liverpool. Voglio dire, il Liverpool è il club del ‘You’ll Never Walk Alone’, il ‘Fans Club’ o il ‘The People’s Club’, e poi il Manchester United, creato da gente nata e cresciuta attorno a Old Trafford più di 100 anni fa, e vogliono entrare in un torneo senza competizione, dal quale non puoi essere retrocesso. È una disgrazia.
Dobbiamo rivedere il potere calcistico in questo paese, partendo dai club che dominano e comandano la Premier League, incluso il mio club, il Manchester United. Quello che stiamo vedendo è semplice avidità, nient’altro. I proprietari dello United, del Liverpool, del City o del Chelsea sono degli impostori, non hanno niente a che vedere con il calcio in Inghilterra. Questo paese ha più di 150 anni di storia calcisticamente parlando, a partire dai tifosi di questi club che per decadi hanno tifato e supportato la loro squadra in qualsiasi situazione. E sono loro che vanno protetti.
Io devo tantissimo al calcio. Ci ho guadagnato e ci guadagno ancora soldi, come anche ne ho investiti e continuo ad investirne, quindi non sono contro i soldi che girano nel calcio ma tengo tantissimo ai principi e l’etica di questo sport. Se il Leicester vince la Premier League, è giusto che vada in Champions. Questo è un esempio, ma è come dovrebbe funzionare, non che squadre come Tottenham, United o Arsenal che in Champions League nemmeno ci sono, possano partecipare a una competizione elitaria.
Se annunciano che un pre-contratto o un pre-accordo è stato firmato, punite quei club. Toglietegli punti, multateli, toglietegli i titoli che hanno vinto. Date la Premier League al Fulham o al Burnley. Oppure salvate il Fulham e fate retrocedere Manchester United, Liverpool e Arsenal che sono le tre squadre più storiche e hanno tradito i loro stessi tifosi. Ne hanno tutti abbastanza, il tempo è finito. Ci vuole una commissione esterna che valuti questi proprietari e riporti ordine”.
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