L'escalation in Ucraina
Cosa minaccia Putin in caso di ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato
“La Russia non ha nessun problema con il possibile ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato perché ciò non suppone una minaccia per Mosca. Ma un rafforzamento della infrastruttura militare da parte della Nato in quei due paesi provocherebbe una risposta di Mosca”. L’ha detto Vladimir Putin. ieri anche la Svezia, dopo la Finlandia, ha confermato formalmente che chiederà di poter entrare nella Nato. Il presidente turco Erdogan ieri ha ribadito di essere contrario all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato (può bloccare l’adesione, serve per un nuovo ingresso l’unanimità dei membri nato e la Turchia è membro Nato).
Subito dopo i ministri degli Esteri di Svezia e Finlandia hanno fatto sapere che andranno presto ad Ankara per discutere delle obiezioni turche. Il presidente ucraino Zelensky fa intanto sapere che vuol continuare a combattere finché l’intera regione del Donbass non sarà recuperata e finché le truppe russe non si ritireranno. Secondo il ministero della Difesa inglese, la Bielorussia avrebbe concentrato molte truppe lungo la frontiera con l’ucraina allo scopo di impedire alle truppe ucraine dispiegate in quella zona di intervenire rapidamente in difesa del Donbass.
Il primo ministro ungherese Orban ieri ha detto che l’Occidente è in preda ad una follia suicida: Il prossimo decennio sarà un’era di pericoli, incertezza e guerra». Le forze russe hanno lanciato missili a lungo raggio contro la base per l’addestramento di Yavoriv, vicino a Leopoli, rende noto una fonte militare occidentale citata da Cnn. L’attacco, avvenuto nelle ultime 24 ore, ha provocato «danni minimi ad alcuni Borrell, il rappresentante europeo per la politica estera, ha annunciato un accordo per l’invio di altri 500 milioni di euro per armi da inviare a Kiev: “Tutti siamo d’accordo sullo stanziamento di ulteriori 500 milioni di euro di aiuti militari all’Ucraina. Abbiamo cominciato con 500 milioni, ora arriviamo a 2 miliardi di euro. Questa è solo la punta dell’iceberg. Gli Stati membri fanno molto senza chiedere rimborsi. Siamo ben oltre i 2 miliardi del bilancio europeo.
Ci aspettiamo dai candidati, dai nostri partner, che si allineino alla nostra politica estera. Per me è chiaro, come Alto rappresentante, e per molti miei colleghi al Consiglio Affari esteri, che mantenere legami stretti con il regime di Putin non è più compatibile con il costruire un futuro comune con l’Ue. Le due cose allo stesso tempo non sono compatibili», ha ribadito. «Essere neutrali, oggi, rispetto alla guerra in Ucraina, è un’idea sbagliata. Un Paese ha invaso un altro Paese e metterli sullo stesso piano significa non fare distinzioni tra l’attaccato e l’attaccante. E questo non è possibile», ha sottolineato Borrell. Non possiamo guardare dall’altra parte. Certo possiamo capire che ci sono difficoltà, legami, le opinioni pubbliche, qualsiasi cosa, ma è chiaro che non sono compatibili», ha evidenziato ancora. «Non riconosceremo un solo chilometro quadrato della terra presa dai russi”.
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