Il caso
Cosa rischiano Milan e Inter per aver obbedito agli ultrà: il rischio commissariamento ma nessuna penalizzazione
Millecinquecento biglietti per la finale di Champions League 2023. Un business che il tifo organizzato interista aveva fiutato benissimo, con tanto di richieste alla società di una mazzetta di ticket da rivendere a peso d’oro. Ottanta euro il costo, rivenduti a 800 al tifoso, con una ‘cresta di 200 euro’ per l’intermediario di turno. Richieste alla società per la fornitura di biglietti, agli allenatori e giocatori, che ora la procura dovrà valutare per accertare la responsabilità degli stessi.
Le intercettazioni
Ci sono anche alcune intercettazioni in merito ad un incontro tra Ferdico, Mauro Nepi (ultras interista arrestato) e l’ex calciatore interista Skriniar, oggi al Psg. “Gli tremava la voce”, hanno detto tra di loro gli esponenti della curva nerazzurra, parlando dell’incontro, e poi le richieste ad Inzaghi: “Te la faccio breve Mister… ci hanno dato 1000 biglietti, noi ci siam fatti due conti… Ne abbiam bisogno 200 in più per essere tranquilli…”. “Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta… parlo con quelli (…) verrò su… poi ti faccio sapere qualcosa.. gli dico che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti. Marco io mi attivo e ti dico cosa mi dicono”, la risposta dell’allenatore. Incontri diretti, pressioni, che rischiano ora di costare caro al club nerazzurro (così come a quello rossonero), che vive il pericolo del commissariamento se non dovesse prima interrompere le pretese e pressioni del tifo organizzato. Si tratta di un procedimento di prevenzione già avviato dalla Procura di Milano a carico delle due società che potrebbe sfociare proprio nella messa in amministrazione giudiziaria della società o di singoli suoi settori di attività per aver agevolato l’attività di persone indagate per un determinato catalogo di reati.
Il rischio commissariamento
Per calciatori, dirigenti e allenatori resta di avere rapporti con gli ultrà come interlocutori. Pena la multe, la squalifica, e l’inibizione temporanea per i rappresentanti della società. Per il club invece non ci sarebbe lacuna responsabilità oggettiva e dunque nessuna perdita di punti in classifica. Il rapporto viene regolato dal codice di giustizia sportiva che delinea i contorni del rapporto tra tifo organizzato e tesserati: “Si vieta alle società di finanziare i gruppi organizzati, precisando che durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscono forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana”.
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