L'anziano leader guida la scissione
Cosa sta succedendo nella Lega, perché Bossi vuole cacciare Salvini
Umberto Bossi non molla. Lui lo strappo lo vuole fare e lo farà. Si chiama Comitato Nord, e se Bossi è il nume tutelare la differenza la fanno i numeri. Sin d’ora, sono tanti i consiglieri comunali e già quattro i consiglieri regionali che lo seguono: Antonello Formenti, Massimiliano Bastoni, Federico Lena e Roberto Mura. Stanno dando vita a un movimento a sé, a una lista autonoma. E autonomista, certo. Che si candida alle elezioni regionali della Lombardia, con una lista già pronta dai connotati chiari: autonomia regionale, decentramento fiscale, doppia toponomastica in dialetto e finanziamento per tutelare i localismi.
Il recupero della Lega delle origini, in soldoni. E su questi punti ieri il Senatùr ha sbattuto i pugni sul tavolo del governatore Fontana: la lista si deve fare e deve correre nel centrodestra, accanto a Forza Italia, a Fdi, alla Lega. In chiave anti-Salvini. Il recupero del programma del Carroccio che fu, è fumo negli occhi di Matteo Salvini. La sfida al leader di via Bellerio arriva nel modo più insidioso: dall’interno dei suoi uffici, in quella Milano da dove la vicenda politica di Salvini è partita. A Palazzo Lombardia, sede della Regione, Bossi è entrato alle 12 ed è rimasto fino alle 15. Più che una riunione, quasi una occupazione dell’ufficio del governatore. «Nei fatti, nella Lega, c’è quella che tecnicamente si chiama una scissione», taglia corto il candidato della sinistra, Pierfrancesco Majorino.
Il ministro delle Infrastrutture gioca la carta del distacco. Parla da Luigi XVI: «Mi occupo di risolvere i problemi, non di polemiche. Se ne occuperà Fabrizio Cecchetti che è il segretario della Lega Lombarda, con tutto il rispetto. Quando hai in ballo 30 miliardi di cui occuparti, delle liste e dei fuoriusciti lascio che se ne occupi qualcun altro». Sia come sia, se ne occuperanno gli elettori lombardi che per la prima volta troveranno nelle schede due Leghe. E dovranno fare una scelta. Da una parte c’è la Lega-Salvini Presidente e dall’altra il Comitato Nord, la Lega delle origini. Tutte e due a sostegno di Fontana, che infatti prova a tirare le somme per riportare la pace: «La certezza è che Bossi mi sostiene e che i suoi lavorano per la mia rielezione, i dettagli verranno affrontati in riunioni successive», dice. I dettagli non sono da poco, se per la prima volta l’alternativa leghista a Matteo Salvini campeggia nell’ambito della stessa coalizione, permettendo agli elettori di optare per l’una o l’altra Lega senza uscire dal perimetro del centrodestra.
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