Cos’è il Plaquenil, il farmaco che secondo Burioni può prevenire il Coronavirus

Un vecchio farmaco che negli anni Cinquanta si usava per la malaria, il Plaquenil, potrebbe essere la nuova ‘arma’ per prevenire l’infezione da Coronavirus. A dirlo è stato il virologo Roberto Burioni domenica sera, durante la trasmissione di Rai2 ‘Che tempo che fa’.

Il medico del San Raffaele di Milano ha infatti sottolineato che “fu valutato nel 2005 come molto efficace per inibire la replicazione del coronavirus della Sars. La cosa passò nel dimenticatoio. Ora si è provato a usarlo clinicamente e a sperimentarlo. Ci sono diversi studi in atto, lo abbiamo fatto anche noi al San Raffaele”.

Come spiega lo stesso Burioni su ‘Medical Facts’, l’efficacia della terapia con il Plaquenil “non è ancora chiara e non sono neanche chiari i meccanismi attraverso i quali il Plaquenil infastidisce la replicazione virale. Siccome fare gli esperimenti sulle persone è sicuramente più complicato, molti ricercatori hanno pensato di studiare l’effetto del Plaquenil sul nuovo coronavirus in laboratorio, tra questi noi”.

Il farmaco antimalarico è stato studiato al San Raffaele con un utilizzo in tre step/possibilità: “Nella prima abbiamo aggiunto il Plaquenil dopo l’infezione delle cellule con il virus, simulando la situazione in cui si troverebbe un paziente se il farmaco gli venisse somministrato al momento della diagnosi, quando è già infettato. Poi abbiamo provato ad aggiungerlo solo prima dell’infezione delle cellule, simulando l’uso del Plaquenil in profilassi. E poi abbiamo fatto anche un terzo tentativo: l’abbiamo aggiunto sia prima che dopo l’infezione delle cellule, simulando una somministrazione continuativa del farmaco”.

I risultati? Buoni con il trattamento pre e post, come spiega il virologo: “Con il Plaquenil somministrato prima e dopo l’infezione, le cellule infettate dal virus sono in ottimo stato”.

Dal virologo arriva quindi un avvertimento a “non correre a comprare il Plaquenil” e a non assumerlo in maniera incosciente perché “mentre l’efficacia non è ancora certa, gli effetti collaterali del farmaco sono comunque possibili”.