Camilla Canepa soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare. È quanto emerso dalle cartelle cliniche e dalla documentazione, che i Carabinieri del Nas di Genova stanno acquisendo, sulla studentessa di 18 anni morta ieri all’Ospedale San Martino di Genova. Originaria di Sestri Levante, la ragazza si era sottoposta alla somministrazione del vaccino anti-covid AstraZeneca il 25 maggio 2021. Il Comitato Tecnico Scientifico, dopo giorni di dibattito, e all’indomani della tragedia in Liguria, ha deciso di somministrare il vaccino Astrazeneca solo agli under 60 e di utilizzare il siero Pfizer BioNTech per le persone che avevano assunto Astrazeneca alla prima iniezione.

Canepa aveva cominciato a soffrire gravi effetti collaterali il 3 giugno e quindi venne trasportata all’Ospedale di Lavagna. Il 5 giugno è stata ricoverata al San Martino in gravi condizioni per trombosi. Inutili l’intervento chirurgico e l’osservazione, Canepa è morta ieri in ospedale. I militari del Nas sono stati delegati dai pm Francesca Rombolà e da Stefano Puppo, insieme con l’aggiunto Francesco Pinto.

La 18enne, è emerso nelle ultime ore, soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale. La Piastrinopenia Autoimmune è una malattia causata da una drastica riduzione del numero di piastrine circolanti e si distingue in forme primarie (all’80% circa del totale) e in forme secondarie (20%). Ha un’incidenza tra 1.6 e 3.9 casi ogni 100mila persone all’anno. Si manifesta clinicamente attraverso emorragie e petecchie, prevalentemente sugli arti inferiori. Quando le piastrine scendono drasticamente possono verificarsi perdite di sangue dal naso, gengive o a carico del tratto gastrointestinale o genito-urinario.

La Piastrinopenia può essere temporanea, persistente o cronica nel tempo, ma comunque trattabile. La mortalità è bassa, inferiore all’1-2%, come riporta il sito dell’AIL, Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma, ma la malattia può ovviamente influire sulla qualità della vita dei pazienti. Le terapie si pongono l’obiettivo di ridurre il rischio emorragico. Può comparire anche in gravidanza o a seguito di altre patologie o per via di assunzione di farmaci. Gli investigatori vogliono capire se le due patologie fossero state indicate nella scheda compilata e consegnata dalla ragazza prima della somministrazione del vaccino.

L’Alisa, agenzia ligure per la sanità, ha sospeso in via cautelativa il lotto di AstraZeneca (ABX1506) da cui arrivavano le dosi somministrate a Camilla e a una 34enne di Alassio, ricoverata anche lei al San Martino con un basso livello di piastrine nel sangue. La Procura di Genova intanto ha cambiato il reato con cui era stato aperto il fascicolo da “atti relativi” a omicidio colposo a carico di ignoti. Nelle prossime sarà condotta l’autopsia sul corpo della 18enne. La famiglia ha consentito l’espianto degli organi.

I numeri delle reazioni avverse in Italia al siero: 45 trombosi rare su quasi nove milioni di dosi per la Farmacovigilanza; 328 decessi dopo i vaccini anti-covid, 53 dopo Vaxzevria, 4 dopo Johnson & Johnson, 58 dopo Moderna, 213 dopo Pfizer BioNTech secondo il quinto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini covid – finora in Italia sono state condotte oltre 40 milioni e 500mila dosi. Altra bufera dunque sul vaccino Astrazeneca che più volte ha visto cambiare tramite limite o raccomandazioni la sua destinazione di uso e che a marzo era stato sospeso, valutato, re-integrato in Europa in diversi Paesi e per diverso tempo, con una campagna comunicativa quasi sempre disastrosa.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.