Nuove misure restrittive
Cos’è la zona arancione rafforzata e cosa si può e non si può fare

Un provvedimento intermedio tra l’arancione e il rosso, che si applica solo a livello locale e soltanto in caso di picchi imprevisti di contagio. È la cosiddetta zona “arancione rafforzata” o “arancione scuro”, che il Paese sta iniziando a conoscere sempre più da vicino man mano che aumentano le restrizioni “chirurgiche” volte a isolare aree più circoscritte.
In Lombardia ed Emilia-Romagna l’aumento dei contagi ha portato i presidenti di Regione a firmare delle ordinanze che istituiscono la zona arancione rafforzata: sono interessati 14 comuni dell’Emilia-Romagna (dal 25 febbraio all’11 marzo), tra l’area di Imola e il ravennate, e per la Lombardia tutta la provincia di Brescia, otto comuni del bergamasco e uno del cremonese.
Al momento le restrizioni sono diverse tra le due regioni, ma in generale – rispetto alla classica zona arancione – cambiano le regole sugli spostamenti, le seconde case e la scuola.
In Emilia-Romagna il rafforzamento ha vietato gli spostamenti anche all’interno dello stesso comune, contrariamente a quanto avviene nel resto della regione, che è in zona arancione. Restano chiaramente possibili i movimenti per lavoro, necessità, salute e rientro al domicilio. Altra differenza rispetto alla classica zona arancione è il divieto di andare a trovare parenti e amici nelle abitazioni private.
In Lombardia – attualmente zona gialla – nelle aree in arancione scuro è vietato lo spostamento nelle seconde case. In più è stato chiesto alle aziende di disporre lo smart working obbligatorio dove fosse possibile.
Per quanto riguarda bar, ristoranti, negozi e attività commerciali le regole non cambiano. È vietato consumare cibi e bevande nei locali o nei pressi di questi, e sono consentiti solamente l’asporto e il delivery a domicilio. Non sono previste limitazioni alle categorie dei beni vendibili, mentre le attività che si trovano all’interno dei centri commerciali restano chiuse nei giorni festivi e prefestivi, fatta eccezione per farmacie, negozi alimentari, tabacchi ed edicole.
Una differenza più evidente tra l’arancione classico e quello “rafforzato” riguarda le scuole. Si passa dalla didattica a distanza solamente per gli ultimi due anni delle medie e per le superiori a una quasi completa chiusura degli istituti. In Emilia-Romagna nei comuni in arancione rafforzato restano in presenza solamente i servizi educativi nella fascia 0-3 anni e le scuole dell’infanzia, con la DAD per tutti gli altri. In Lombardia invece tutte le scuole dei comuni oggetto delle restrizioni “extra” sono chiuse.
Un’ultima differenza riguarda la fine della quarantena: in zona “arancione rafforzata” l’isolamento dei positivi non può essere interrotto dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.
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