Cos’è Ultima Generazione, il gruppo ecologista che imbratta e protesta: tutto per gli effetti del cambiamento climatico

L’ultima azione a Milano, in piazza Affari. Due attivisti del gruppo ecologista Ultima Generazione hanno imbrattato con vernice lavabile gialla il basamento della scultura “L.O.V.E.” di Maurizio Cattelan. Hanno esposto uno striscione con la frase: “Stop Sussidi Fossili” e si sono seduti a terra. Alla fine sono stati portati in Questura per essere identificati. Azione che ha attirato attenzione mediatica come era successo a Roma, in un blitz al Senato di qualche settimana prima. “Basta gas, Just look up!”, scrivono sul loro sito ufficiale gli attivisti.

Soprattutto per la loro maniera clamorosa e sfacciata di ottenere attenzione mediatica. Più radicali dei Fridays for Future (FFF), più sulla linea estrema di Extinction Rebellion (ER) – il gruppo britannico ha fatto sapere che dal 2023 cambierà approccio nelle sue proteste, senza più create disagi alla vita quotidiana delle persone: “LA SMETTIAMO!”, ha annunciato su Twitter, “il nostro proposito per l’anno nuovo è interrompere le nostre strategie di disturbo pubblico”. Ultima Generazione esiste in Italia dal 2021. Si definisce una “campagna di disobbedienza civile non violenta”.

A inizio gennaio altri membri dell’organizzazione aveva lanciato vernice sulla facciata del Senato imbrattando finestre e portone di Palazzo Madama. Con l’accusa di danneggiamento aggravato tre attivisti erano stati arrestati e altri due denunciati. Il Presidente del Senato Ignazio La Russa aveva condannato l’azione senza mezzi termini: “Il Senato è stato vigliaccamente scelto perché a differenza di Palazzo Chigi, della Camera dei deputati e di altre istituzioni, non ha mai ritenuto fino ad ora di dover creare un’area di sicurezza attorno all’edificio. Ho convocato immediatamente per domani alle ore 15 il Consiglio di presidenza del Senato per ogni opportuna decisione”.

Il punto è che gli attivisti mettono in conto di scatenare reazioni anche rabbiose. Sono uomini e donne di diverse età ed estrazione sociale. Quel nome perché “siamo l’Ultima Generazione che può fare qualcosa per determinare il futuro dell’umanità. Possiamo determinarlo in meglio, facendo azioni di disobbedienza civile nonviolenta, oppure danneggiarlo irreparabilmente, non agendo e collaborando con chi (come il nostro governo), investendo in combustibili fossili, sta condannando a morte centinaia di migliaia di persone”.

Al governo italiano chiedono di “interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale” e di “procedere immediatamente a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”. Scrivono sul loro sito che “con la scusa di ‘salvare l’economia’, il governo sta distruggendo la nostra economia a favore di una ristrettissima élite fossile che non ha alcun interesse nella vita dei cittadini di questa nazione. Nonostante le nuove estrazioni i prezzi delle bollette continueranno a salire a causa della scarsità delle risorse e delle speculazioni finanziarie, e saranno i cittadini italiani a pagare. Avviare una reale transizione potrebbe far calare i prezzi e creare migliaia di nuovi posti di lavoro per coloro che dovranno abbandonare lavori inquinanti e dovrebbero essere aiutati dal governo a trovare la soluzione migliore senza ulteriori compromessi”.

Gli attivisti di Ultima Generazione hanno compiuto azioni in una mostra a Palazzo Bonaparte a Roma su Van Gogh, in una su Andy Warhol alla Fabbrica del Vapore a Milano, al Teatro La Scala, hanno bloccato diverse volte il Grande Raccordo Anulare. Spesso sono stati insultato se non strattonati. Il loro obiettivo è quello di attirare l’attenzione sugli effetti del cambiamento climatico. Per molti attivisti lo scarso interesse del grande pubblico su temi ambientali è frustrante. Spesso citano per la loro disobbedienza civile il Mahatma Gandhi e la sua “satyagraha”, la “vera forza” o “forza dell’amore”, la lotta nonviolenta.

Il loro obiettivo è imporre un tema all’opinione pubblica. Si preparano con cura nelle loro azioni per gestire le reazioni delle persone che li criticano. Alcuni osservano come le proteste di tipo performativo possano alzare più sul gesto stesso che sulla causa, oltre ad allontanare sensibilmente dal tema le persone che subiscono disagi per le azioni del gruppo. A proposito dell’azione in Piazza Affari: Cattelan ha detto che “il giallo è un colore che ho sempre amato”. Proprio il colore della vernice lanciata dagli ambientalisti sul monumento. Una sorta di benedizione sull’azione.