I pazienti Covid crescono di numero in Lombardia e si avvicina la soglia d’allerta. Il 13.6 per cento dei letti nei reparti a media intensità di cura è occupato da contagiati, il limite è al 15 per cento. L’occupazione delle terapie intensive è al 7 per cento mentre il campanello d’allarme suona una volta raggiunto il 10 per cento. Il tetto dell’incidenza settimanale fissato in 50 casi ogni 100 mila abitanti è già stato sfondato da diversi giorni (la Lombardia mercoledì era a 144) e se dovesse superare anche gli altri valori la Regione passerà in fascia gialla. Critiche le prossime due settimane per l’unità di crisi.

L’ospedale al Portello è in preallerta. Allestito durante i mesi più difficili della pandemia e poi messo in stand-by, ora il direttore generale Welfare di Regione Giovanni Pavesi ha scritto al Policlinico, all’Asst Ovest Milanese, al Gaetano Pini e all’Asst Rhodense chiedendo di preparare il reparto di terapia intensiva in Fiera in modo che sia operativa da oggi, 2 dicembre, per quanto riguarda gli aspetti logistico-organizzativi e igienico-sanitari.

POSTI LETTO E PERSONALE – Ora è il turno degli ospedali mettere a disposizione i medici e gli infermieri necessari quando saranno trasferiti in Fiera i pazienti. Sarà dato loro un preavviso di 48 ore e partiranno con due moduli da 16 posti letto. Toccherà In particolare, per il primo modulo il Policlinico dovrà garantire 14 dirigenti medici di anestesia e rianimazione, 42 infermieri di area critica. Il secondo modulo richiederà lo stesso numero di professionisti: contribuiranno in misura diversa l’Asst Ovest Milanese, L’Asst Rhodense e il Gaetano Pini. Visto che il personale non può sdoppiarsi, non si chiederà a queste strutture di correre con visite, esami e interventi ordinari e allo stesso tempo di impegnarsi ulteriormente sul fronte Covid.

ATTILIO FONTANA – “La Regione si è attivata per preparare alcuni moduli dell’ospedale in Fiera, per renderli operativi in 24/48 ore se si manifestasse l’esigenza” ha detto il presidente della Regione Lombardia. “L’ospedale, come sempre sottolineato, costituisce per il sistema sanitario lombardo una scialuppa di salvataggio di fondamentale importanza, specie per consentire alle altre strutture di poter curare i pazienti no Covid. Quindi – rimarca – niente allarmismi, ricordiamoci che lo scorso anno in questo periodo, dopo un mese di zona rossa, avevamo 3.437 ricoverati nei reparti ordinari, oggi 887 e 489 ricoverati in terapia intensiva, oggi 108”.

LETIZIA MORATTI – “Al di là di qualche caso sicuramente meritevole di attenzione, posso rassicurare che Regione Lombardia non avrà più quelle criticità drammatiche che ha avuto l’anno scorso. Ora siamo pronti e continuiamo ad ampliare il numero di posti letto in terapia intensiva” ha detto il vicepresidente e assessore al Welfare su La7: “Abbiamo potenziato le terapie intensive e in questo momento abbiamo un tasso di occupazione del 7%, quindi molto sotto la soglia considerata di preoccupazione dal governo. Stessa cosa vale per l’area medica, dove abbiamo il 13% di occupazione”. Inoltre “abbiamo un numero di positivi per 100 mila abitanti di 120, quindi sotto la media nazionale che è di 140”.

L’ospedale di Fiera avrà una duplice funzione come ha spiegato nei giorni scorsi Guido Bertolaso, consulente della Lombardia, al Portello dalla metà del mese ripartiranno le somministrazioni vaccinali anti-Covid, con un canale dedicato ai cittadini che hanno l’obbligo. Ma si lavora anche per allestire un hub-luna park per i bambini , così che possano immunizzarsi in un contesto di gioco.

Gianni Emili

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