Come un deja vu, ritornano le code delle aumbulanze davanti ai pronto soccorso degli ospedali, in attesa che si liberi un posto letto per i malati di Covid-19: dal San Camillo, al Pertini all’Umberto I, i pazienti restano bloccati nelle ambulanze che diventano delle sale visita. E’ l’ennesimo segnale che la rete ospedaliera della Regione Lazio è in sofferenza.

Nelle ultime 24 ore, nella regione si sono registrati 4.288 nuovi casi e 19 morti. Roma è la città del Lazio che desta più preoccupazione con 2114 nuovi positivi. Come riportato dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, “il rapporto tra positivi e tamponi è al 4,8 per cento”.

Ma rispetto al 28 dicembre dello scorso anno è sceso in campo il vaccino contro il Covid. Per questo, oggi si contano 1.795 ricoveri in meno in area medica, 172 in meno in terapia intensiva, 18.052 isolati a domicilio in meno e 28 decessi in meno. “Numeri che dimostrano l’importanza della vaccinazione”, ha aggiunto D’Amato.

Ciononostante, la situazione negli ospedali del Lazio è preoccupante. Nella mattina di oggi, 28 dicembre, erano 46 le ambulanze bloccate nei piazzali degli ospedali romani. Alle nove erano 743 i malati in attesa di ricovero con 568 da oltre 24 ore. L’equivalente, per capienza, di un ospedale come il San Camillo.

Si tratta di un record negativo che ha superato quello registrato nella prima ondata della pandemia, quando il totale dei pazienti in attesa aveva toccato quota 600 in un solo giorno.

Con il rischio di ritorno di un’ondata di malati Covid che intasano gli ospedali, nei diversi reparti ospedalieri i posti letto sono stati convertiti per ospitare i pazienti infettati dal coronavirus. Durante il tavolo settimanale tra Regione e ospedali, si è deciso di aumentare i posti letto da dedicare ai Covid: ieri sono stati attivati altri 40 letti per i pazienti Covid, 20 all’ospedale San Giovanni e 20 al San Camillo.

Lo scopo, infatti, è allontanare lo spettro del ritorno del Lazio in zona gialla. Zona gialla che, ricordiamo, viene ordinata dal governo in caso di superamento del 10% di ricoveri Covid in terapia intensiva e 15% nei reparti ordinari, con oltre 50 casi per 100mila abitanti di incidenza settimanale. Attualmente il Lazio viaggia su trend allarmanti: 14% di occupazione in terapia intensiva e 16% area medica. Tutta la regione potrebbe cambiare colore già dal prossimo 3 gennaio. La decisione sarà presa come sempre venerdì, 31 dicembre, dopo il monitoraggio della Cabina di regia, ma i numeri potrebbero spingere il ministro della Salute Roberto Speranza ad una nuova ordinanza restrittiva.

Il Lazio potrebbe così aggiungersi alle altre sette Regioni o Province autonome che sono già gialle: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, province autonome di Bolzano e Trento, Veneto.