Sembrava che tutto stesse procedendo per il meglio e invece nelle ultime settimane la situazione in Gran Bretagna procede a picco con una nuova ondata di Covid: oggi ci sono stati quasi 45 mila nuovi casi e 145 morti, segnando il quarto giorno consecutivo in cui i test positivi sono stati più di quarantamila. L’ondata autunnale era prevedibile visto l’andamento normale delle influenze ma le code fuori agli ospedali fanno scattare nuovamente l’allarme.

I reparti di pronto soccorso “sono sull’orlo del baratro”, affermano medici e paramedici per l’aumento dei contagi riporta Repubblica. E cresce la preoccupazione che continuando così il sistema sanitario nazionale possa non riuscire a reggere l’eventuale aumento dei casi.

Fuori agli ospedali si ripropongono le drammatiche scene di qualche mese fa. Molti pazienti sono costretti ad aspettare nelle ambulanze all’esterno degli ospedali, in alcuni casi anche fino a 11 ore, riporta il Guardian, perché non c’è abbastanza spazio e personale del pronto soccorso in grado di accoglierli tutti insieme. Non si tratta naturalmente soltanto di persone gravemente colpite dal Covid, ma è il segnale che la pandemia mette in difficoltà sul fronte di tutte le altre malattie, rallentando il ricovero delle urgenze.

“Siamo estremamente preoccupati del livello senza precedenti di ritardi che si stanno verificando in tutto il Paese nel trasferimento dei pazienti in ospedali”, ha dichiarato il direttore dell’ Association of Ambulances Chief Executive Martin Flaherty. Le linee guida prevedono un massimo di 15 minuti per il trasferimento dall’ambulanza al reparto ospedaliero, ma da agosto ormai si verificano code anche di 20 ambulanze all’ingresso del Pronto soccorso.

È comunque da tenere in considerazione il fato che in Inghilterra si praticano quasi un milione di tamponi al giorno, il doppio di quanto avviene in Italia. Tuttavia i contagi e i decessi sono 10 volte più alti. La popolazione inglese è per l’80% vaccinata ma per gli esperti a generare la crisi potrebbero essere state le misure meno restrittive prese dal Governo. In Inghilterra infatti non c’è obbligo di Green Pass e le mascherine sono solo un vecchio ricordo anche al chiuso.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.