Quattro Regioni o province autonome in cui c’è una chiara ripresa del contagio da Coronavirus, dice province in cui l’incidenza dei positivi ogni 100mila abitanti ha superato la soglia d’allarme dei 50 casi. 

È allarme che arriva da più parti d’Italia e che ha un minimo comune denominatore: sono tutte aree in cui sono andate in scena le più importanti manifestazioni No Vax. Va chiarito che una fase realmente emergenziale è ancora lontana, per fortuna: per se nell’ultimo monitoraggio dell’ISS, l’Istituto superiore di sanità, l’indice di contagio Rt ha superato l’1, l’allarme per l’aumento dei casi non si è ‘trasferito’ negli ospedali, ancora non sono in sofferenza con le occupazioni come nei periodi peggiore dell’epidemia. 

“Tengono grazie alla vaccinazione. Abbiamo dati buoni, siamo all’86,5% di prime dosi somministrate. Avere una copertura alta fa sì che, a fronte di una nuova ondata, le terapie intensive abbiano un numero di ricoveri contenuto”, aveva chiarito infatti il ministro della Salute Roberto Speranza sabato.

LE REGIONI DOVE RIPRENDE L’EPIDEMIA – In Lazio, Calabria, p.a. di Bolzano e Friuli Venezia Giualia l’epidemia di Covid-19 è in evidente ripresa. Il Corriere della Sera segnala che in quest’ultima regione i reparti ordinari sono al 7,7% e le rianimazioni al 9,1%. A Bolzano, che ha un’incidenza di 189,1 casi ogni centomila abitanti) la soglia delle ospedalizzazioni è all’11,6% ma nelle terapie intensive l’occupazione è al 3,8%.

In Calabria si sconta l’atavico problema delle strutture sanitaria inadeguate:  reparti ordinari sono al 10,2%, le rianimazioni al 4,7%, mentre nel Lazio l’incidenza dei casi è arrivata a 63 positivi ogni centomila (erano 38 due settimane fa), con il 7,7% dei posti letto occupati in area medica e il 9,1 per cento in rianimazione. 

La soglia dei 50 positivi ogni centomila abitanti, uno dei tre parametri necessari per passare in zona gialla, è stata superata in 13 regioni su 21.

LE CITTA’ E PROVINCE NO VAX – La correlazione tra manifestazioni anti Green pass o vaccino e l’esplodere dei casi è evidente a Trieste. Nella città giuliana l’incidenza per 100mila abitanti è schizzata a 410 contagi, col numero di positivi triplicato in un giorno. Trieste che sconta anche uno dei più bassi indici di vaccinazione in Italia: un triestino su tre non si è vaccinato e i ricoveri in terapia intensiva sono al 10% della capienza.

A seguire c’è la provincia autonoma di Bolzano dove l’incidenza è a 189, quindi Rieti, che sta ‘trainando’ la ripresa dei contagi in Lazio con 113 casi e particolare preoccupazione per l’ambito scolastico. Sopra quota 100 anche Catania, mentre Padova fa due zeri a causa di sette focolaio in alcuni hotel termali. Ma è l’intero Veneto a vedere una ripresa dei contagi, tanto da spingere il governatore Zaia a ipotizzare un collegamento con le manifestazioni di Trieste.

In questa speciale classifica, scrive Repubblica, seguono quindi Siena (97), Gorizia (94), Siracusa (93), Forlì-Cesena (90) e La Spezia (86).

LOCKDOWN PER NON VACCINATI – Una soluzione per la ripresa dei contagi sarebbe il lockdown per i non vaccinati. A parlarne è anche Sergio Abrignani, membro del Cts, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale.

Una mossa sulla scia di quanto fatto in Austria. Per Abrignani si tratterebbe di una scelta “radicale, ma molto importante. Bisogna capire che ci si vaccina anche per non infettare i luoghi di socialità e di lavoro. Il Green Pass è il mezzo che garantisce la sicurezza della nostra vita fuori casa”. 

Tuttavia “si tratta di scelte che spettano alla politica, anche se da immunologo penso che qualsiasi decisione porti a una riduzione del pericolo sia da prendere”.

Redazione

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