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Covid, i sintomi della variante JN.1: in Italia sarà dominante. E tornano gli Open Day
Una variante molto aggressiva che riesce a “schivare i vaccini”. Il ritratto della Pirola, nota come JN.1 arriva da Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio 1. Alle porte del Natale, il numero di casi di COVID-19 in Italia è in costante aumento, e si prevede che possa continuare a crescere per altre 3-4 settimane. JN.1 è nata in Lussemburgo, ha fatto seguito a numerosi casi in Gran Bretagna, si è diffusa in Francia e sembra possedere una particolare abilità nel superare le barriere immunitarie che normalmente ci proteggono dalla Sars-CoV-2, per questo più pericolosa.
I suoi sintomi si manifestano in modo marcato, e sono simili a quelli dell’influenza stagionale: brividi, febbre a 38 che dura per qualche giorno, mal di testa costante e raffreddore spesso accompagnato da tosse e mal di gola.
Al momento, in Italia, la variante principale in circolazione è Eris, una discendente di Omicron che rappresenta circa il 60% dei casi. Altre varianti diffuse includono sottovarianti di Omicron come JG.3, XBB.15 (Kraken), XBB 1.9, HV.1 e BA.2.86 (Pirola). Tuttavia, secondo uno studio condotto da scienziati giapponesi e pubblicato su “BioRxiv” l’8 dicembre, la variante JN.1 a causa della mutazione L455S nella proteina spike, dovrebbe presto diventare la dominante in Italia.
Il professor Azeem Majeed, presidente del Dipartimento Cure primarie e Salute Pubblica presso l’Imperial College di Londra, l’ha già definita come quella in più rapida crescita al momento.
Nelle regioni tornano gli Open Day vaccinali
Nel frattempo, molte regioni pensano ad un ritorno degli Open Day. Il governatore del Lazio, Francesca Rocca ha confermato oggi che la partenza verrà ufficializzata a breve. Le Marche hanno già fissato la data del 16 dicembre.
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