Era ricoverato da settimane
Covid spietato, addio al giornalista e scrittore Pietro Nardiello: la sua battaglia documentata sui social

Non ce l’ha fatta Pietro Nardiello, 48 anni, giornalista e scrittore di origine salernitana ricoverato dallo scorso 19 aprile all’ospedale Melorio, convertito in Covid Center, di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Il professionista è morto nelle scorse ore dopo una lunga battaglia contro il coronavirus. Battaglia che aveva anche documentato sui social fino allo scorso 27 aprile (“Da oggi senza casco, con ossigeno e sulla poltrona”) ricevendo centinaia di messaggia di sostegno. Assistito nella respirazione dal casco, le sue condizioni si sono aggravate con il passare dei giorni fino al drammatico epilogo di oggi, giovedì 6 maggio.
Nardiello ha collaborato con le testate Articolo 21, la Città di Salerno e Repubblica Napoli, ha condotto trasmissioni radiofoniche e ha scritto cinque libri. Il primo nel 2014 (“Guidaci ancora Ago”, dedicato alla figura di Agostino Di Bartolomei) poi “Salernitana 19:19 Dalla D alla B alzando le coppe (2016), Il Grande Torino. Campioni per sempre (2017), Notti Magiche (2018), Interrompo dal San Paolo (2020).
Diversi i messaggi che in queste ore si stanno susseguendo sui social. “Oggi purtroppo ci ha lasciato una cara persona, una persona perbene. Stringo in un abbraccio la sua famiglia, in particolare la piccola Camilla. Che Dio lo abbia in gloria” scrive un’amica. “I briganti sono eterni, nei secoli. Ti voglio bene fratello” scrive Ciro Corona, attivista e scrittore di Scampia.
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