Nessuno stravolgimento, ma dei cambiamenti sostanziali sì. Ancora presto – si attendono i dati dei contagi, e quindi il report settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità del venerdì – per definire ripartenze e riaperture, ma l’impressione è che il nuovo decreto legge covid dal 7 aprile, quando scadrà l’ultimo approvato, potrebbe dare i primi spiragli di apertura dopo una durissima terza ondata dell’emergenza coronavirus. Nel governo la discussione non sia ancora entrata nel vivo, riporta l’Ansa.it, tuttavia alcune Regioni discutono di poter avere uno spiraglio in Zona Arancione prima della Pasqua Rossa, e intanto si parla di scuola.

Questo il capitolo più delicato: c’è una pressione su far tornare in classe tutti gli studenti fino alla prima media, anche in Zona Rossa. “Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha chiesto anche in Consiglio dei ministri che le scuole siano le prime a ripartire. Lo stesso Premier Mario Draghi aveva dichiarato: “La scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Riprendendo perlomeno la frequenza fino alla prima media”. Pressing anche da parte della ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti. Si avverte comunque una cautela, viste anche le nuove misure restrittive adottate in Germania da Angela Merkel.

L’incontro di ieri pomeriggio tra il Presidente del Consiglio Draghi, il ministro della Salute Roberto Speranza e gli esponenti del Comitato Tecnico Scientifico è servito a esaminare la curva epidemiologica ma non ha portato a nessuna decisione. Si aspettano i dati, come si accennava. Improbabile comunque che il nuovo decreto legge approvi quello oggi in vigore. Anche il ministro dell’Economia ha parlato di graduale apertura. “Il paese è ancora sotto strette restrizioni alla mobilità – ha detto il titolare del Mef – ma crediamo che dopo Pasqua la situazione migliorerà gradualmente e tornerà alla normalità verso maggio e giugno per la disponibilità dei vaccini da una parte e per il fatto che la stagione più calda aiuterà”.

La curva dei contagi sembra in leggera flessione negli ultimi giorni. Ancora tantissime le vittime: ieri 551 in 24 ore, mai così tante dal 19 gennaio quando erano 603. Il governo valuta quindi aperture e cambiamenti graduali da dopo Pasqua, quando scadrà il 6 aprile il decreto legge che ha stabilito la Zona Rossa ovunque per Pasqua. A spingere per poter avere una finestra in Zona Arancione sono soprattutto Lombardia e Lazio.

“Nessuna decisione è stata assunta in questo momento – ha chiarito il ministro Speranza a Carta Bianca – ci confronteremo nei prossimi giorni e prenderemo le decisioni. Oggi abbiamo analizzato la curva ma non abbiamo discusso di misure e non c’è alcuna decisione che va in questa direzione”. Speranza ha richiamato e Regioni a rispettare il piano nazionale dei vaccini, da tutte approvato, che stabilisce l’ordine delle categorie (personale sanitario e delle Rsa e gli over-80). Luce verde anche al vaccino russo Sputnik – sul quale l’Unione Europea resta scettica – in caso di autorizzazione da parte delle Agenzie Europea e Italiana del farmaco. In arrivo norme uniformanti per le Regioni anche per quanto riguarda la campagna vaccinale.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.