Covid, stretta di Londra per l’ingresso nel Regno Unito: tampone negativo prima della partenza

La quarta ondata di Covid-19 e la diffusione della variante Omicron spaventa la Gran Bretagna. Il governo di Londra ha deciso di introdurre nuove misure per limitare la diffusione del virus, colpendo duramente il settore dei trasporti e dei viaggi aerei.

Da martedì prossimo, 7 dicembre, tutti i viaggiatori diretti nel Regno Unito dovranno mostrare alla partenza un test anti Covid negativo. Il tampone, ha spiegato il governo inglese in un comunicato diffuso ieri, dovrà essere effettuato fino a un massimo di 48 ore prima della partenza. La nuova misura vale per tutte le persone di età superiore ai 12 anni.

Il provvedimento del governo di Londra introduce quindi un cambiamento alle misure attualmente in vigore, che prevedono per i viaggiatori diretti nel Regno Unito l’auto isolamento solo fino a quando non risultano negativi entro due giorni dall’arrivo nel paese.

All’indomani dell’individuazione della variante Omicron, il governo aveva annunciato la sospensione dei voli da e per alcuni Paesi del continente africano. L’esecutivo ha ora disposto l’inserimento della Nigeria nella lista rossa di viaggio. Come è noto, le uniche persone autorizzate a entrare in UK dai paesi della lista rossa sono i cittadini britannici o irlandesi – o i residenti – che comunque devono trascorrere un periodo di 10 giorni in isolamento in uno degli appositi hotel.

L’ira delle compagnie aeree

La decisione del governo di Londra ha subito scatenato le ire delle compagnie aeree, che l’hanno definita una “duro colpo” per il settore. “L’introduzione di test prima della partenza, con poco preavviso, è un duro colpo per il settore dei viaggi d’affari”, ha commentato Clive Wratten, amministratore delegato della Business Travel Association.

“La sicurezza pubblica è una priorità, ma le imprese falliranno, i viaggiatori rimarranno bloccati e le vite (delle persone) saranno devastate dalla mancanza di piani coerenti da parte del governo”, ha aggiunto il manager.

Anche il sindacato delle compagnie aeree britanniche, Airlines UK, ha definito la misura “prematura”, sottolineando che “colpirà il settore ed i passeggeri prima di avere i dati completi” sugli effetti della variante Omicron.

La difesa dell’esecutivo

Ma il governo di Londra difende il provvedimento. Il vicepremier britannico e ministro della Giustizia, Dominic Raab, ha difeso la reintroduzione dell’obbligo di test prima delle partenze. “So che è un peso per l’industria turistica ma abbiamo fatto enormi, enormi passi avanti in questo Paese. Abbiamo dovuto prendere misure mirate per fermare la nuova variante in modo tale da evitare che crei ulteriori problemi”, ha dichiarato Raab parlando all’emittente “Sky News”. Secondo il ministro della Giustizia britannico, il governo di Londra ha assunto “un approccio equilibrato”.