L'ultimo giorno di lavoro di Roberto, Marco e Filippo
Crollo gru, chi erano i tre operai precipitati per 40 metri: “Abbiamo fatto una strage”
L’ultimo giorno di lavoro. Per più di tre morti al giorno è così. Sono 1.017 le morti bianche soltanto da gennaio a ottobre 2021. Sabato 18 dicembre a Torino l’ultima strage: Roberto, Marco e Filippo volano giù con la gru per quasi 40 metri. Le immagini sono raccapriccianti, così come il video girato subito dopo la tragedia. A terra si vedono i corpi degli operai senza vita, schiacciati dai bracci della gru. Uno di loro, il 2oenne Filippo Falotico, “respira ancora” dice una donna. Verrà soccorso di lì a poco dai vigili del fuoco e dai sanitari del 118 ma morirà poco dopo l’arrivo in ospedale.
Le altre due vittime si chiamavano Roberto Peretto, 52enne di Cassano d’Adda (Milano), e Marco Pozzetti, 54enne di Carugate (Milano). Ferito e ricoverato in condizioni non gravi Mirzad Svrka, 39enne bosniaco che stava manovrando la gru al momento del crollo. Feriti e miracolati anche due passanti: un uomo di 33 anni estratto vivo dalle lamiera dell’auto travolta da alcuni pezzi della gru, e una donna di 61 anni colpita da un calcinaccio. I tre sono stati assistiti dai sanitari del Cto. Nel tardo pomeriggio l’operaio è stato dimesso con 5 giorni di prognosi. Dimissioni anche per l’automobilista che ha riportato un trauma vertebrale e una prognosi di 60 giorni. Ancora in ospedale la donna colpita da calcinaccio: ha riportato un trauma cranico ed è in stato di choc.
Filippo, 20 anni lo scorso luglio, era originario di Laurenzana (Potenza) con la sua famiglia che si è trasferita da anni a Coazze, in provincia di Torino. Lavorava con l’azienda del padre, una impresa di noleggio gru, ed oggi, così come è capitato altre volte, era andato a dare un mano sul cantiere di turno. Era appassionato di auto e moto da corsa e, nonostante la giovane età, veniva definito un gran lavoratore. L’altra vittima, Marco Pozzetti, amava le bici, era spostato e aveva una figlia.
La ricostruzione dell’incidente
Verso le 10 di sabato mattina i residenti del quartiere Lingotto hanno sentito un boato: una gru si è schiantata a terra e nel crollo è finita contro un palazzo di 6 piani, all’altezza del civico 107. Oltre ai tre vittime e ai tre feriti, il crollo ha danneggiato diverse abitazione ed auto parcheggiate in strada. Sul posto sono intervenute 4 squadre dei vigili del fuoco con i soccorritori del 118, i tecnici dello Spresal e le forze dell’ordine.
L’incidente è avvenuto mentre era in corso l’assemblaggio di una gru da cantiere con l’impiego di un’altra gru della ditta Calabrese per ristrutturare il tetto di una cas. Le due gru sono collassate una sull’altra. “Pensiamo a un cedimento della base che ha comportato a cascata il crollo della struttura reticolare”, ha spiegato all’Ansa il comandante dei vigili del fuoco, Agatino Carrolo.
Uno scenario apocalittico quello che si sono ritrovati davanti ai loro occhi i primi soccorritori, a partire dai passanti al momento del crollo e dagli altri operai presenti nel cantiere di via Genova. Un passante commenta (“Cosa avete combinato“) mentre l’operaio è al telefono e si rivolge probabilmente a un collega dicendo: “La gru è caduta, abbiamo fatto una strage… Sono morti tutti, vieni giù, che stai a fare su in ufficio. Sono morti i tre gruisti, i tre montatori, vieni giù”. Poi si sfoga: “Dovevo andare in pensione, io non ce la faccio, io me ne vado. La gru è caduta, non so cosa sia capitato”.
Sull’incidente la procura di Torino ha aperto, come da prassi, un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Nelle prossime ore – come riferisce l’AdnKronos – dovrebbe nominare Giorgio Chiandussi consulente tecnico per far luce sull’accaduto. Chiandussi, docente del Politecnico, questa mattina ha partecipato a un sopralluogo sull’area dove si è verificato l’incidente. Saranno adesso le indagini ad accertare le responsabilità dell’ennesima strage sul lavoro. Il pm della procura di Torino Giorgio Nicola ha ascoltato all’ospedale Cto il collega degli operai, Mirzad Svrka. Un incontro durato circa un’ora nel quale il magistrato ha chiesto al 39enne di ricostruire quanto accaduto.
“Un grande dolore e sconcerto per questo nuovo drammatico incidente sul lavoro. Una grave ferita per la città, profondamente scossa. Esprimo il cordoglio alle famiglie”. A dirlo il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, arrivato in mattinata sul luogo della tragedia. “I luoghi di lavoro – sottolinea – dovrebbero essere posti da cui tornare e dove essere sicuri. La morte di questi tre lavoratori e’ una grave ferita per la citta’. Le dinamiche saranno chiarite dalle autorità competenti”. L’amministrazione comunale – prosegue Lo Russo – è mobilitata con il pronto intervento, la protezione civile e la Polizia municipale per le operazioni necessarie. Come sindaco e a nome di tutta l’amministrazione comunale seguiamo costantemente la situazione e lunedì riferiremo in Consiglio sull’accaduto”.
N.B NELLA FOTO A sinistra Roberto Peretto, 52 anni, a destra Marco Pozzetti, 54 anni. In primo piano di Filippo Falotico
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