I consulenti tecnici nel sopralluogo di oggi (mercoledì 22) hanno notato un cedimento nell’asfalto nel tratto di via Genova, a Torino, dove sabato scorso il crollo di una gru è costato la morte di tre operai. Non si ha però la conferma che questa sia la causa dell’incidente.

La leggera flessione – scrive l’Ansa – è stata notata in corrispondenza di uno dei ‘piedi’ di appoggio dell’autogru: per gli esperti, comunque, non si può tracciare un collegamento diretto, anche perché è probabile che si sia verificata durante la caduta della struttura. Altre deformazioni dell’asfalto (“buchi da caduta”) risultano visibili nei punti in cui si sono abbattuti grandi blocchi di cemento o altro materiale.

La gru risultava perfettamente in asse. Prima del crollo la torre era montata in tutta la sua altezza, così come la parte chiamata in gergo “controfreccia”. Era in corso l’assemblaggio del braccio più lungo, e, durante questa operazione, il ‘braccio’ snodato dell’autogru e la struttura reticolare della gru erano agganciate. Sempre a un primo esame sommario, i due mezzi erano in piena efficienza.

“Di incidenti sul lavoro ne ho seguiti tanti. L’esperienza e le statistiche dicono che per il 90% sono attribuibili a un errore umano e per il 10% a difetti nei macchinari o quant’altro, e non penso che questo caso sia diverso”. Tende a scartare l’ipotesi di un’avaria Alberto Giulietta, uno degli specialisti che a Torino, per conto di una delle aziende interessante, si stanno occupando del crollo della gru costato la vita a tre operai. “Dalle immagini – osserva – risulta che le vittime fossero imbracate correttamente e stessero operando seguendo le regole di sicurezza. A venire giu’ e’ stata la struttura. Bisogna capire perche’. Vedremo”.

Cosa sia successo mentre l’autogru della ‘Calabrese’ stava ultimando l’allestimento della gru della ‘Locagru’ non e’ ancora chiaro. Per ‘errore umano’, a sentire gli esperti, si puo’ intendere una manovra azzardata, il cattivo ancoraggio della torre al basamento, il ‘braccio’ dell’autogru orientato male, la manutenzione carente. Ipotesi. Nel corso del sopralluogo e’ stato notato un cedimento nell’asfalto in corrispondenza di uno dei ‘piedi’ di appoggio dell’autogru: per gli esperti, comunque, non si puo’ tracciare un collegamento diretto, anche perche’ e’ probabile che si sia verificata durante la caduta della struttura.

Nell’informativa resa oggi alla Camera, il ministro Andrea Orlando ha spiegato che “non e’ ancora noto se la causa del crollo sia ascrivibile a un cedimento strutturale alla base della gru fissa o uno smottamento del piano stradale”. Sara’ la consulenza tecnica ordinata dalla procura a chiarire cause ed eventuali responsabilita’. Oggi, alla presenza dei pm Vincenzo Pacileo e Giorgio Nicola, che indagano per omicidio colposo a carico di ignoti, e’ stato compiuto un sopralluogo nel tratto di via Genova interessato dal disastro di sabato scorso. Si e’ scoperto che la rimozione del materiale, a cura dei vigili del fuoco, richiedera’ piu’ tempo del previsto. I resti della torre-gru e della auto-gru dovranno essere tagliati in modo da non compromettere le analisi, ma anche in misura compatibile con i pianali dei camion da impiegare per il trasporto. Per individuare un deposito adeguato e’ stata interpellata la polizia municipale.

Domani saranno celebrati i funerali di Filippo Falotico, 20 anni, la piu’ giovane delle tre vittime, e Torino proclamera’ il lutto cittadino. Le salme di Roberto Peretto e Marco Pozzetti (52 e 54 anni) saranno portate nei Comuni di residenza, Cassano d’Adda e Carugate, cosi’ come voluto dalle famiglie, che nel frattempo si sono rivolte a uno studio legale per costituirsi nel procedimento e nominare due consulenti tecnici, che oggi hanno partecipato al sopralluogo. Anche oggi i torinesi hanno proseguito il loro mesto e silenzioso pellegrinaggio sul luogo del disastro portando fiori, lumini, biglietti.

“Sei andato via troppo presto insieme ai tuoi colleghi – ha scritto una coppia amica di Filippo – per una causa ingiusta. Fai il bravo lassu’ Fil, e insegna agli altri come stare in maniche corte a -2 gradi”. Torino a San Siro in campo contro l’Inter col lutto al braccio. Il ministro Orlando, per il quale dovra’ essere escluso l’accesso al Superbonus se i lavori sono effettuati da aziende che non rispettano i contratti, ha esposto l’esito dei primi accertamenti dell’ispettorato del lavoro. Peretto era assunto da una societa’ che applica il contratto collettivo metalmeccanici piccola e media industria; Pozzetti era titolare di un’impresa artigiana; Falotico aveva un contratto di apprendistato professionalizzante dallo scorso 29 settembre con la qualifica di montatore di gru.

“In cantiere – ha detto il ministro – altri tre lavoratori, dei quali uno con contratto per i dipendenti delle imprese di logistica, trasporto merci e spedizioni, uno con Ccnl dipendenti imprese edili ed affini e un altro amministratore unico di una societa’ che svolge l’attivita’ di noleggio di macchine ed attrezzature per l’industria edile”. “Sono in corso – ha annunciato Orlando – le verifiche ispettive finalizzate alla verifica delle posizioni lavorative dei lavoratori coinvolti nell’infortunio e della congruita’ dei contratti collettivi applicati dalle societa’ datrici di lavoro”.

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