L’Italia risulta tra i Paesi maggiormente interessati dalla diffusione generalizzata di malware e da attacchi cibernetici mirati, specie in danno del comparto sanitario e di quello energetico. È quanto si legge nella prima relazione annuale trasmessa oggi al Parlamento dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, riferita al 2022.

L’Agenzia “attraverso la componente operativa del CSIRT Italia, ha adottato strumenti e procedure – sempre in costante sviluppo e aggiornamento – per svolgere le funzioni sia nell’ambito del monitoraggio preventivo, sia per la risposta in caso di incidenti”.

“Nel corso del 2022, è stato osservato, a livello globale, un deciso aumento di attività malevole ai danni di settori governativi e infrastrutture critiche“, si legge nella prima relazione annuale trasmessa oggi al Parlamento. Tale fenomeno è stato “acuito dai riflessi della crisi in atto in Ucraina, rispetto al quale l’Agenzia ha svolto sin da subito attività finalizzata ad elevare il livello di allerta degli operatori pubblici e privati”.

“È stato un anno intenso e ricco di sfide. Continueremo il lavoro avviato nel solco tracciato dalla Strategia Nazionale di Cybersicurezza per mettere in pista attività e progetti innovativi allo scopo di rendere il paese più forte e sicuro dal punto di vista cibernetico. Nuove unità di personale si aggiungeranno presto all’organico dei 180 attualmente in Agenzia, e arrivare a 300 persone entro la fine dell’anno”, ha dichiarato il prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, in occasione della presentazione della Relazione annuale.

“A breve pubblicheremo la road map del piano di Ricerca e Innovazione realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e ci apprestiamo a licenziare nuovi bandi finalizzati all’impiego delle risorse del Pnrr avendo già raggiunto tutte le tappe previste dal cronoprogramma”, ha concluso Frattasi.

Redazione

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