Giustizia
Da chi è composto e cosa fa il Consiglio Superiore della Magistratura

L’acronimo CSM sta per Consiglio Superiore della Magistratura. È un organo di rilievo costituzionale e dell’autogoverno della magistratura ordinaria. Il CSM si occupa di deliberare tutti i provvedimenti relativi allo stato giuridico dei magistrati e assicura l’indipendenza della categoria, in funzione sia giudicante che requirente.
COSA FA IL CSM – Le funzioni del Consiglio sono previsti dagli articoli 101 e 110 della Costituzione. Il CSM governa la magistratura ordinaria nella sua interezza, sia penale che civile, mentre i magistrati amministrativi, contabili e militari fanno riferimento a specifici organi di governo. Tra i suoi compiti le assunzioni, le assegnazioni, i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati. Il Consiglio ha assunto funzioni che in passato erano attribuite al ministero di Grazia e Giustizia.
COME E’ COMPOSTO IL CSM – Il Consiglio Superiore della Magistratura a partire dalla legge 28 marzo 2004 n. 44 è composto di 27 membri. Tre membri sono di diritto: il Presidente della Repubblica, che presiede il CSM, il Primo Presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione. Sedici componenti detti togati sono eletti da tutti i magistrati ordinari appartenenti alle varie categorie. Di questi, due seggi sono riservati a magistrati della Corte di Cassazione, quattro seggi a magistrati in funzione di pubblico ministero e dieci a giudici. Gli ultimi otto membri sono detti laici e vengono eletti dal parlamento in seduta comune tra professori di università in materie giuridiche e avvocati con almeno quindici anni di esercizio. I membri del CSM restano in carica per quattro anni.
Il Consiglio Superiore della Magistratura articola il proprio lavoro in commissioni che hanno funzioni istruttorie e di proposta. Si avvale anche di un’adunanza plenaria, detta plenum, e di una sezione giurisdizionale che si occupa delle questioni di natura giurisdizionale.
© Riproduzione riservata