L'ultimo attacco è di Giorgia Meloni
Da La Regina a Sarracino, è caccia ai vecchi post dei giovani Dem: così sono tutti incandidabili
Povera campagna elettorale. Di programmi e temi reali, concreti, manco a parlarne. Solo propaganda, solo promesse quasi irrealizzabili, nella speranza di racimolare più voti possibili da un elettorale stanco e sempre più propenso all’astensione. Nel frattempo i nostri leader politici continuano a dare spettacolo. Continuano a divertirsi andando a pescare cose dette da rivali anni fa per strumentalizzarle grazie alla cronaca odierna.
L’ultima protagonista di questo fenomeno assai triste quanto ridicolo è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che per distogliere l’attenzione dai temi relativi al fascismo presenti nel suo partito, attacca il rivale Enrico Letta e il Partito democratico per un post pubblicato sui social tre anni fa da Marco Sarracino, 32enne segretario metropolitano dei Dem a Napoli e uno dei capolista under 35 scelti dal segretario per le prossime elezioni del 25 settembre.
“Dopo i giovani candidati del Pd che negano il diritto all’esistenza e alla sicurezza di Israele, arriva anche chi inneggia all’Unione sovietica. Questo è il post del segretario metropolitano del Pd di Napoli Marco Sarracino, uno dei capolista under 35 scelti direttamente da Enrico Letta. Marco Sarracino, candidato alla Camera nel collegio plurinominale Napoli 2, ha scritto in un post del 2019: ‘buon anniversario della rivoluzione’. Bolscevica, ovviamente. Con tanto di foto di Lenin e Armata rossa” scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
“Chissà se Letta rivendicherà anche questo nelle sue interviste alle tv estere – aggiunge Meloni – chissà quanto la comunità internazionale apprezzerà un partito che inneggia all’Unione sovietica, un regime totalitario comunista che ha oppresso per mezzo secolo la libertà dei popoli europei, facendo milioni di morti, mentre, tra l’altro, i carri armati russi entrano in Ucraina con tanto di falce e martello a rivendicare proprio i confini dell’Urss”.
Ieri il caso Raffaele La Regina, che ha ritirato la sua candidatura con il Pd per un post antisemita che ha pubblicato quando tanti anni fa. “Quando si ha 20 anni si esprimono e si pensano molte cose” ha spiegato il 29enne che ha rinunciato “alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perchè questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo”.
Di questo passo il 25 settembre i candidati duri e puri si conteranno sulle dita di una mano.
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