Paolo Giordano dice no: non sarà lui l’erede di Nicola Lagioia alla direzione del Salone del Libro di Torino. Ha rifiutato dopo aver segnalato l’imposizione all’interno del Comitato di personalità “di destra, ma non è questo il punto. Probabilmente sarebbe stato identico in un’altra fase con la sinistra. Non ne faccio neanche una questione di principio, ma di gestibilità. L’indipendenza di cui Lagioia ha parlato lunedì alla presentazione del Salone mi sembra non negoziabile”. È esploso un vero e proprio caso, politico e culturale, intorno all’evento dopo che lo scrittore ha denunciato pressioni politiche e fatto riferimento a una sorta di commissariamento da destra cui sarebbe dovuto sottostare nel ruolo di direttore.

Lagioia è stato sette anni alla guida del Salone. “Credo sia salutare un ricambio, anche molto prima dei raggiunti limiti di esercizio”, aveva annunciato lo scorso novembre. La manifestazione d’interesse per la nomina del nuovo direttore si era chiusa a dicembre. I nomi dei 53 candidati che avrebbero dovuto restare segreti hanno preso a circolare. Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il Presidente della Regione pensavano di aver trovato la quadra: il vertice annunciato doveva essere quello composto da Giordano direttore ed Elena Loewenthal vice, Giuseppe Culicchia al Circolo dei lettori. E invece è saltato tutto.

“Non sono un politico e non voglio esserlo. Ho avvertito che non ci sarebbe stata una piena libertà nella mia gestione di direttore – ha detto Giordano ai giornalisti in una conversazione online via Zoom – è sembrato che io non volessi lavorare con lei [Loewenthal]. Ho accolto la proposta della sua vicedirezione, nonostante restasse in me la domanda del perché, di quale mancanza andasse colmata, ma ero contento di lavorare con lei. Però si sono poi aggiunte altre richieste sul comitato editoriale con delle presenze specifiche che mi avrebbero affiancato. Persone di area non scelte da me, ma imposte”. Non ci sono più le condizioni, ha dichiarato il più giovane Premio Strega della storia.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano aveva negato ogni ingerenza. “Non comprendo a cosa si riferisca Giordano quando dichiara che tra le ragioni che lo avrebbero indotto ad assumere questa decisione vi sarebbe la chiara percezione di non essere libero”, aveva detto il coordinatore del comitato direttivo del Salone Giulio Biino salvo poi parlare di “una garbata richiesta del ministro della Cultura, il cui dicastero peraltro finanzia il Salone attraverso il Centro per il libro e la lettura, di poter condividere, all’interno del rinnovando Comitato editoriale, tre nominativi di espressione del ministero”. Dallo staff del 2023 hanno spiegato che i consulenti sono nominati dal Salone e non dal ministero. Lo scrittore non ha fatto alcun nome ma il quotidiano La Stampa ha riportato quattro nomi, quattro papabili per il Comitato: Giordano Bruno Guerri, Marcello Veneziani, Pietrangelo Buttafuoco e Alessandro Campi. “Queste personalità non hanno un curriculum per far parte del Comitato?”, la posizione del ministro che ha ammesso la sua proposta: Gianni Oliva direttore ed Elena Loewenthal vice.

“Siamo rammaricati e profondamente dispiaciuti che Paolo Giordano abbia manifestato la sua intenzione di ritirare la propria candidatura alla direzione del Salone del Libro”, ha scritto in un comunicato l’Associazione Torino, la Città del Libro che “constata la mancanza delle condizioni per mantenere aperto il tavolo dei lavori del Comitato Direttivo, istituito per la nomina della direzione editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino. Dopo l’attenta valutazione delle candidature, Paolo Giordano continua a essere per noi il candidato ideale per la sua levatura intellettuale, la sua conoscenza del panorama editoriale nazionale, per lo sguardo attento alle trasformazioni della contemporaneità“.

L’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, deputata del Movimento 5 Stelle, ha annunciato un’interrogazione parlamentare. Giordano e Loewenthal avevano smentito subito le voci su presunte tensioni tra loro due a far saltare la nuova guida. Loewenthal ha espresso il suo rammarico e il suo rispetto per la decisione dello scrittore. Dopo che Giordano ha ritirato la candidatura, il Comitato direttivo “constatata la mancanza delle condizioni per mantenere aperto il tavolo dei lavori” e ha fatto sapere di aver posticipato a giugno la decisione sul nuovo direttore. Il Salone è arrivato quest’anno alla sua trentacinquesima edizione, si terrà al Lingotto di Torino dal 18 al 22 maggio. Il tema sarà: Attraverso lo specchio.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.