A poche ore dall’inizio delle Olimpiadi di Parigi il Comitato Olimpico Internazionale ha ufficializzato che la Francia ospiterà sulle Alpi anche l’edizione delle Invernali 2030. Se c’è una cosa che non si può imputare a Emmanuel Macron è la mancanza di prese di responsabilità dirette di fronte al suo paese ed alle forze politiche. La decisione del Cio è arrivata dopo che Macron ha detto ai membri che avrebbe chiesto al prossimo primo ministro francese di dare una “garanzia” finanziaria per ospitare i Giochi, in discussione a causa dello stallo politico successivo alle elezioni. La Francia era l’unica candidata. Non una novità: è accaduto per l’edizione estiva 2032 (Brisbane), attribuita ad una candidata unica, mentre 2024 e 2028 hanno avuto quasi più no che sì (oltre a Roma anche i cittadini di Amburgo votarono contro le Olimpiadi nel referendum del 29 novembre 2015).

Macron agisce seguendo una strategia che parte da lontano, un filo rosso che parte da Nicolas Sarkozy e arriva ad oggi. Il paese nel 2023 ha ospitato i Mondiali di rugby, nel 2016 ebbe gli Europei. Il presidente ha provato anche ad attirare le più grandi organizzazioni sportive del mondo a partire dalla Fifa, che da tre anni ormai ha alcuni suoi uffici a Parigi, gli sgravi fiscali che aveva fatto inserire nel bilancio 2024 sono stati stoppati dalla Corte Costituzionale ed ora Gianni Infantino minaccia di chiudere e guardare altrove (ha aperto anche un ufficio a Miami). Riletta per estensione con le parole del giornalista Serge Uzzan che diceva: «gli inglesi hanno inventato il calcio, i francesi l’hanno organizzato, gli italiani l’hanno messo in scena». Tutto sembra sostanzialmente in linea con la legacy sportiva del paese.

Rugby 7. Il primo sport di squadra ad assegnare l’oro è stato il rugby a 7. La Francia ha vinto il torneo di un gioco decisamente minore, ma il ricorso storico è interessante. Il barone Pierre De Coubertin era un grande appassionato di rugby a 15 e lo mise in programma fino al 1924, quando fu lui stesso a dire basta dopo partite finite in rissa. Nel 2016 la ricomparsa nella versione a 7 (che esiste dagli anni 80 ma non ha mai sfondato), il ritorno a Parigi un secolo dopo ha chiuso un cerchio. Sai mai che in futuro si possa raddoppiare.

Senna inquinata. Le autorità di Parigi hanno annullato le sessioni di allenamento per il triathlon nella Senna a causa dell’inquinamento, per la seconda volta in pochi giorni. La cancellazione si deve all’elevato livello di batteri riscontrato nell’acqua. Le gare di Triathlon sarebbero previste per oggi o in caso di emergenza per l’1 e il 2 agosto. Il nuoto in acque libere potrebbe essere spostato a Vaires-sur-Marne, sul fiume Marna a est di Parigi, se necessario. Nello scenario peggiore, le gare di nuoto del triathlon verranno eliminate, trasformando l’evento in un duathlon.

Giovanni Armanini

Autore