La Rai sembra pronta a essere scossa da un altro scandalo e da ulteriori polemiche. Questa volta riguarda alcune nuove assunzioni stabilite dall’azienda di stato che però sono state contestate dai sindacati perché coinvolgerebbero amici di dirigenti e parenti di politici, tutto a danno dei tanti precari in attesa di una stabilizzazione. E dopo la diffusione della notizia, la Rai fa sapere di aver attivato un audit a tutela dell’azienda.

Caos sulle nuove assunzioni in Rai tra amici e parenti

La denuncia arriva su Repubblica, che racconta l’ira dei sindacati. La bufera riguarda “una piccola infornata di programmisti multimediali” che secondo appunto i sindacati si sarebbe svolta ignorando le rivendicazioni del personale già presente della tv di Stato, e aggirando i precari e le liste di disoccupazione. La Rai avrebbe usato una società di intermediazione, Adecco, per gestire le assunzioni. E tra i fortunati c’è Matteo Tarquini, il figlio di Giovanni Tarquini che è un amico dell’amministratore delegato Roberto Sergio. Tarquini è entrato nell’azienda con un inquadramento di livello 1, quello di un funzionario, dopo una “collaborazione artistica professionale in qualità di esperto letterario e arti figurative per il programma di Rai Radio1” nel 2020 e altri impieghi sempre nel mondo delle Radio Rai.

Ma tra gli assunti c’è anche Ferdinando Colloca, spiega Repubblica. Colloca, in arte ‘Mr Ferdy il Guru’ è un body painter e un dj, già esponente di Casapound a Ostia e candidato alle regionali. Inoltre, scrive sempre Repubblica “sarebbe legato per motivi di affari alla famiglia Spada ed è anche fratello di un esponente di Fratelli d’Italia e poi Lega, Salvatore, che è programmista regista in Rai; e di Gaetano, anche lui dipendente Rai nell’area digital”. E Colloca, assunto tramite Adecco, è stato mandato alla direzione intrattenimento day time, quindi ai programmi in tv, nonostante la selezione iniziale fosse per la radio.

Da Telemeloni a suq e teleamichettismo, le reazioni delle opposizioni

Le opposizioni, dopo la diffusione della notizia, non hanno tardato a commentare. “Hanno trasformato la Rai di viale Mazzini prima in Telemeloni e poi in un suq. Avendo il controllo di tutto avrebbero aggirato le liste dei precari, secondo i sindacati, assumendo gli amici dei manager e i parenti dei politici. Dal figlio del testimone di nozze dell’amministratore delegato Roberto Sergio al dj che a Ostia guidava Casapound e faceva affari con la famiglia Spada. È proprio notte fonda in Rai. Si proceda subito alla riforma della governance, ad applicare il Media freedom act. Non c’è tempo da perdere” ha commentato con una nota Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd.

Per Peppe De Cristofaro, capogruppo Alleanza Verdi e Sinistra e componente della commissione di Vigilanza Rai, “da TeleMeloni a Teleamichettismo il passo è breve. Dopo aver infornato le redazioni con nomine di provata fede meloniana ora si passa alle assunzioni dei parenti e dei figli degli amici”. “È il caso delle assunzioni di ‘programmisti multimediali’, contestate dai sindacati Rai perché fatte utilizzando la società di intermediazione lavorativa Adecco, senza nessun confronto con i sindacati che da anni si battono per l’assunzione dei precari storici. Che appunto rimarranno precari – prosegue la nota -. C’è il forte rischio che queste assunzioni siano state fatte con segnalazioni di nomi specifici”. “Salta subito agli occhi l’assunzione del figlio di un amico dell’Amministratore delegato Sergio, assunto con inquadramento di livello 1. Livello che in Rai si ottiene non prima di vent’anni di anzianità lavorativa. O quella di un noto esponente di CasaPound di Ostia, fratello di un ex esponente di FdI, ora nella Lega, con due fratelli in Rai, mandato alla direzione intrattenimento day time della televisione, nonostante la selezione fosse per la radio. Con l’arrivo di Meloni l’era dell’amichettismo non era finita? L’amichettismo poi non era di sinistra? Forse la Meloni si sarà dimenticata di avvisare i dirigenti Rai a lei vicini. Presenterò un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai” ha aggiunto De Cristofaro.

Redazione

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