È guerra al Tar e ai 'botticellari'
Dai bus ai rifiuti in fiamme, la Raggi vede altri colpevoli: “Solo casi di autocombustione?”
Con il vento in poppa verso le amministrative, la barca amministrativa della Sindaca di Roma Virginia Raggi si dirige verso la deriva. L’ultimo sondaggio commissionato all’istituto nazionale di ricerche Demopolis da Citynews, che vede un gradimento tra il 18 e il 24 per cento per la Sindaca uscente del M5S, conferma quanto sia difficile per la prima cittadina della Capitale conquistare la fiducia dei romani. Scelte impopolari, scivoloni istituzionali e degrado urbano, seguito da rimbalzi di responsabilità tra Comune e Regione, sono stati gli elementi che hanno caratterizzato l’amministrazione Raggi.
L’ipotesi di autocombustione
Il timore di abbandonare il Campidoglio spinge la Raggi a fare un passo indietro e puntare il dito anche su ignoti e presunti responsabili di nefandezze di cui la prima cittadina dovrebbe rispondere. Questa mattina la Sindaca della Capitale, intervistata da Radio Cusano Campus, ha avanzato l’ipotesi che gli incendi di diversi mezzi del trasporto pubblico capitolino, come gli autobus dell’Atac, non siano riconducibili all’autocombustione. E su questo, ha specificato la Sindaca ai microfoni di Radio Cusano Campus, è stato aperto un fascicolo in Procura. La prima cittadina certamente riconosce che il parco mezzi dell’Atac abbia anche autobus che hanno macinato migliaia di chilometri sulle strade della Capitale per venti anni, ma si lancia in idee che ricordano la deresponsabilizzazione. “Sugli autobus in fiamme so che c’è anche la Procura sopra, quindi non mi pronuncio. Non si possono avere autobus di 20 anni e li stiamo sostituendo, ma ci è venuto il dubbio e quindi sia noi che Atac siamo andati in Procura a sporgere denuncia. È un po’ singolare, come il rogo del Tmb Salario o quello bloccato per fortuna a Rocca Cencia o i mille cassonetti andati a fuoco. Sono tutti fenomeni di autocombustione?“, ha domandato la prima cittadina, sollevando il dubbio sull’ipotesi dolosa dell’incendio del Tmb Salario.
La Sindaca Raggi sostiene di aver evitato il fallimento dell’azienda municipalizzata, esito che senza il suo intervento sarebbe stato inevitabile. “Sono stati fatti tanti passi avanti. Atac era oltre il fallimento. Il tpl deve servire la collettività e a Roma il tpl deve arrivare anche nelle periferie, in quelle tratte che non sono remunerative. Abbiamo salvato l’azienda con un piano concordato con il tribunale, abbiamo salvato le famiglie dei dipendenti Atac e contemporaneamente abbiamo iniziato a comprare nuovi autobus per sostituire autobus di 20 anni fa“, ha dichiarato.
Sempre sul tema del trasporto pubblico, la Sindaca ha poi parlato dei lavori della linea C della metropolitana, questa volta rivolgendosi ai precedenti governi: “Stiamo lavorando sulla metro C per farla arrivare fino a Clodio e bisognerebbe capire perché il precedente Governo non ce l’ha finanziato e lo stesso Gualtieri, che oggi magnifica, non ce l’ha finanziata e ora dice ‘servono fondi per le metro’. Ricordo che era ministro delle Finanze”, riferendosi all’avversario in corsa al Campidoglio.
Caos rifiuti
Immancabile il tema dei rifiuti, sul quale c’è una rimbalzo di responsabilità tra Comune e Regione. È ancora in bilico la riapertura della discarica di Albano, che dovrebbe occuparsi della raccolta e dello smistamento dei rifiuti dei romani. Raggi sottolinea che il piano della Regione Lazio sia da rifare dal momento che Zingaretti “ha chiuso tutte le discariche da Colleferro ad Albano fino a Roccasecca: non lo dico solo io, lo dice anche il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che questo piano è tutto da rifare“. Ma le parole della prima cittadina di Roma hanno alimentato la viva polemica tra giunta regionale e quella capitolina.
L’assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti, Massimiliano Valeriani, è intervenuto sul tema, definendo la Raggi ‘spregiudicata’: “Dispiace sentire ancora una volta la sindaca Raggi parlare di mancanza di collaborazione tra istituzioni. Si rivela una persona molto spregiudicata che antepone se stessa agli interessi di Roma – si legge in una nota dell’assessore – In questi anni la Regione ha sempre aiutato concretamente il Comune di Roma nella gestione dei Rifiuti. È stata invece spesso la sindaca a rifiutare il nostro sostegno, ricorrendo contro nostre decisioni o perdendo finanziamenti regionali utili alla gestione dei Rifiuti“. Valeriani evidenzia quelli che sono i fallimenti della prima cittadina in merito al piano Rifiuti “che si basava sulle previsioni fatte proprio dalla sindaca sul raggiungimento del 70 per cento di differenziata nel territorio comunale. Invece, anche su questo, l’amministrazione capitolina ha fallito producendo una diminuzione negli anni della raccolta differenziata fino ad arrivare ad un misero 40 per cento“, ha concluso l’assessore.
Lo Stadio della Roma
La Sindaca volge lo sguardo verso il futuro e già guarda a nuovi progetti. Il Giubileo 2025, l’Expo 3030 e la realizzazione dello Stadio della Roma sono tre impegni in grado di cambiare l’aspetto della città.
Proprio sull’arena che dovrà portare il nome del club giallorosso, la Sindaca ha affermato a Radio Cusano Campus che l’amministrazione ha già iniziato le nuove interlocuzioni e a breve ci sarà la presentazione del progetto”, ha spiegato Raggi, in merito al nuovo stadio della Roma dopo la revoca dell’interesse pubblico sul progetto di Tor di Valle. “Nei Friedkin ho colto una grande determinazione unita a una grande capacità di analisi, tant’è vero che quando sono arrivati hanno studiato il progetto di Tor di Valle per mesi prima di decidere se andare avanti o meno. Poi hanno detto che quel progetto non gli interessa perché sono interessati allo stadio e non a tutto ciò che c’era intorno perché, ricordo, il progetto di Pallotta era un quartiere costruito con la legge sugli stadi, e l’impianto rappresentava il 14 per cento del milione di cubature totali – ha ricordato la sindaca – Venuto meno l’interesse della AS Roma abbiamo quindi dichiarato l’improcedibilità di quel progetto: si apre ora una nuova strada e adesso siamo in attesa di ricevere la nuova proposta della Roma, ci mettiamo più che a disposizione“, ha concluso la sindaca, confermando che adesso la Roma pensa alla costruzione del nuovo stadio in un’altra area.
Guerra con i ‘botticellari’
I provvedimenti adottati dalla giunta capitolina rischiano inoltre di raccogliere il malcontento dei “botticellari”. Lo scorso 5 luglio la Sindaca aveva firmato l’ordinanza che vietava la circolazione dei veicoli a trazione animale le cosiddette “botticelle” per tutti i mesi estivi fino al 30 settembre per tutelare la salute dei cavalli. Il provvedimento, però, il 9 luglio, è stato sospeso dal Tar, dopo il ricorso presentato dagli operatori del settore. Ma la battaglia del Campidoglio per la tutela dei cavalli romani continua. La Sindaca di Roma ignora i ricorsi dei vetturini al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato e, con la nuova ordinanza del 27 luglio, blocca nuovamente le botticelle e tutti i veicoli trainati da equidi. A renderlo noto è l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che sottolinea come il nuovo provvedimento preveda che i cavalli potranno circolare fino al 30 settembre soltanto dopo le 18 e solo se la temperatura rilevata dalla stazione meteo di Roma Urbe risulterà inferiore ai 26 gradi centigradi. Ma la misura non riguarda solo le botticelle: l’ordinanza vieta anche “ogni attività di trazione o trasporto con equidi”.
Non è esclusa l’ipotesi che anche questa volta i vetturini ricorrano al Tar, ponendo a rischio la salute degli animali.
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