Il Gabon, piccolo stato dell’Africa centrale affacciato sull’Oceano Atlantico, era stato l’ultimo dei paesi che nel turbolento 2023 aveva visto un colpo di stato militare rovesciare il presidente. Il malandato e screditato Ali Bongo era stato così detronizzato dopo 14 anni di dominio assoluto e posto agli arresti domiciliari. Il potere era stato preso dal generale Brice Oligui Nguema, cugino dell’ormai ex presidente, che aveva instaurato un regime militare a Libreville.

Dopo circa un anno e mezzo il Gabon è tornato alle elezioni e proprio il generale Brice Oligui Nguema è stato eletto con oltre il 90% dei voti. Quella gabonese è stata una campagna elettorale molto difficile per le opposizioni che più volte hanno denunciato il clima intimidatorio che si è creato nello stato africano. Il principale avversario del generale era l’ex Primo ministro di Bongo Alain-Claude Bilie By Nze che ha raggiunto a malapena il 3% dei consensi e tutti nelle stessa area del paese da cui proviene la sua tribù. Gli altri candidati non sono riusciti a raggiungere nemmeno l’1%, mentre il tasso di partecipazione ha superato il 70% degli aventi diritto al voto.

Adesso il nuovo presidente resterà al potere per 7 anni e con la nuova costituzione i suoi poteri sono addirittura ampliati. Il voto è sembrato abbastanza regolare, anche se alcuni candidati si sono lamentati ed il popolo gabonese sembra aver riposto molta fiducia in quest’uomo che ha abbattuto il regno dei Bongo che andava avanti dal 1967, quando Omar Bongo fu personalmente scelto dal generale De Gaulle come successore del precedente presidente Leon M’Ba.

La famiglia o meglio il clan Bongo è diventato da allora il vero padrone del Gabon, saccheggiandone le ricchissime riserve petrolifere che ne fanno un membro importante anche dell’Opec, l’Organizzazione dei Paesi Produttori di Petrolio. La Francia ha sempre avuto un peso enorme nella politica gabonese e a Libreville resta di stanza ancora un contingente militare di Parigi. Fra i primi a congratularsi con Brice Oligui Nguema è stato proprio il presidente francese Emmanuel Macron che ha personalmente chiamato il generale per rinnovare la collaborazione fra i due paesi. La Francia ha visto crollare il suo impero economico in Africa e cacciare i suoi militari da Mali, Burkina Faso, Niger, Senegal e Costa d’Avorio. La mossa di Macron è un tentativo di difendere quel poco che resta del potere francese in Africa, ma anche la nuova classe dirigente gabonese ha già aperto le porte ad investitori cinesi che hanno preso alcune concessioni estrattive nella costa atlantica. Anche in Gabon si rinnova il grande gioco geopolitico del continente africano dove tutte le potenze globali cercano di guadagnare posizioni

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi