“Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?”: da questa frase pronunciata da Andrea Bocelli lunedì in Senato, in un incontro sul coronavirus dal titolo ‘Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti’, si è scatenata una bufera sull’artista, tra critiche, attacchi e centinaia di meme e parodie sul web.
Il cantante, simbolo dell’Italia nel mondo e uno dei principali artisti a livello internazionale, proprio per la sua grande visibilità, ha fatto scalpore con questa sua tesi, alla quale ha aggiunto, rincarando la dose: “C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine, e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare”.
Una dichiarazione di disobbedienza ai decreti e all’imposizione del lockdown che ha colpito l’opinione pubblica, provata dai duri mesi della quarantena. Oggi la retromarcia, con le scuse ufficiale del tenore. “Da sempre – ha scritto sui suoi profili social – mi sono speso per combattere la sofferenza e l’ho fatto anche recentemente con l’avvento di questa sciagurata pandemia, come molti sanno. Perciò se il mio intervento al Senato ha generato sofferenza, di questo io chiedo sinceramente scusa, perché proprio non era nelle mie intenzioni. Così come nelle mie intenzioni non era di offendere chi dal Covid è stato colpito”.
Bocelli ha anche ricordato che la malattia lo ha riguardato da vicino: “Come sapete, la mia famiglia non è stata risparmiata dal virus: siamo stati tutti quanti contagiati e tutti abbiamo temuto il peggio; perché nessuno può conoscere l’andamento di una malattia come questa, che è ancora oggi sconosciuta”. Infine, ha provato a spiegare il senso delle sue parole di lunedì, che tante polemiche hanno innescato: “Lo scopo del mio intervento al Senato era quello di sperare in un prossimo futuro in cui i bambini soprattutto, possano ritrovare la normalità, possano sperare di vivere ‘da bambini’, giocando tra loro, abbracciandosi, come devono fare i bambini per poter crescere sani e sereni. Questo solo era il senso del mio intervento e a tutti quelli che a causa del modo in cui mi sono espresso – sicuramente non il più felice – e dalle mie parole hanno trovato ragioni per sentirsi offesi o hanno sofferto per quello che ho detto, a loro chiedo sinceramente scusa, perché le mie intenzioni erano tutt’altre, erano esattamente il contrario”, chiarisce Bocelli.
(LaPresse)