Da una parte ci sono cittadini e Istituzioni che provano, finalmente, a reagire con iniziative in strada e Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, dall’altra si continua a seminare terrore per le strade di Pianura dove, a 10 giorni di distanza dal ritrovamento del cadavere di Andrea Covelli, proseguono agguati, pestaggi e stese. L’ultimo in ordine di tempo, stando a quanto appreso dal Riformista, riguarda un ragazzo di 26 anni picchiato sabato notte per le strade del quartiere periferico di Napoli con tanto di gravi minacce rivolte al papà meccanico, “Ti facciamo fare la fine di Andrea“, in riferimento al giovane 27enne incensurato sequestrato fuori a un bar di via dell’Epomeo, portato a Pianura, torturato e ucciso a colpi d’arma da fuoco e ritrovato cadavere 60 ore dopo nella Selva.

Nel mirino del ‘clan della spazzatura‘ di via Napoli (ovvero quello degli Esposito-Calone-Marsicano), stando a quanto verificato dal nostro giornale, un’officina che si troverebbe nella zona di via Torricelli a poca distanza dall’abitazione di Antonio Carillo, rivale in questa cruenta faida che va avanti da oltre un anno e reggente del gruppo Carillo-Perfetto che racchiude i pochi reduci del vecchio clan Pesce-Marfella. Così il 26enne sarebbe stato intercettato per le strade di Pianura sabato sera, fermato e brutalmente picchiato da ignoti, arrivati anche a strappargli la barba. Una violenza brutale che mira a colpire tutte le persone che vivono nella zona degli antagonisti, anche se poco hanno a che vedere con gli affari illeciti dell’organizzazione (spaccio di droga in primis).

SEQUESTRO LAMPO E OMERTA’ – Un episodio che al momento non risulta alle forze dell’ordine perché non è stato denunciato. C’è ancora troppa paura così come c’è ancora troppa omertà come testimonia l’altro sequestro lampo, avvenuto la scorsa settimana (7 luglio), di Antonio D’Agostino, 25enne intercettato dal gruppo Carillo-Perfetto in strada e costretto a salire su un’auto alla volta di via Torricelli (uno del commando ha guidato il suo scooter), dove è stato poi selvaggiamente picchiato e infilzato più volte al gluteo e ad entrambe le gambe con un cacciavite.

Una spedizione punitiva culminata in un sequestro durato circa un’ora dove il ragazzo, considerato dagli investigatori un pusher degli Esposito-Marsicano, urlava e si lamentava di continuo. Urla che alcuni residenti avrebbero intercettato anche se nessuno di loro ha pensato di segnalare live l’episodio alle forze dell’ordine. Paura, omertà e terrore di esporsi per poi ritrovarsi da solo in una zona da far west, dove si spara nell’indifferenza delle Istituzioni da tempo, e dove negli ultimi mesi, così come testimoniano i numerosi appelli raccolti dal Riformista da parte degli stessi residenti, non si vive più. La sera c’è una sorta di coprifuoco con bambini costretti a rincasare anche prima del tramonto e con gli abitanti della zona che devono barricarsi in casa perché spesso i proiettili esplosi finiscono contro le finestra e addirittura in casa.

Sono cose che raccontiamo da mesi ma istituzioni e giornalisti (poco attenti alla cronaca e più alla continue dirette social), stanno aprendo gli occhi solo adesso.

IL VERTICE IN PREFETTURA – Istituzioni che finalmente hanno deciso di affrontare, almeno seduti intorno a un tavolo, l’escalation criminale di Pianura. In mattinata infatti si è tenuto in Prefettura il Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza Pubblica sulle difficili situazioni che stanno vivendo i quartieri di Pianura e Ponticelli. Il vertice, presieduto dal prefetto Claudio Palomba, ha visto la partecipazione del sindaco Gaetano Manfredi con l’assessore alla Legalità e alla Sicurezza, Antonio De Iesu, del questore, Alessandro Giuliano, del comandante provinciale dei Carabinieri, Enrico Scandone, del comandante provinciale della Guardia di Finanza, Gabriele Failla, del comandante del Raggruppamento Campania Esercito Italiano, Elio Manes, del comandante Gruppo “Terra dei fuochi”, Francesco Casalena.

A breve – fa sapere una nota della Prefettura – verrà convocato il Tavolo di Osservazione per la IX Municipalità Pianura-Soccavo al quale parteciperanno tutte le istituzioni ed enti coinvolti nelle attività sul territorio ed anche le associazioni del terzo settore, proprio al fine di individuare ulteriori misure in favore delle comunità interessate. Per il quartiere di Pianura sarà effettuato un sopralluogo mirato al rafforzamento del sistema di videosorveglianza. E’ stata rivista, inoltre, la dislocazione dei militari del contingente “strade sicure” in modo da assicurare una vigilanza più efficace degli obiettivi variabili di volta in volta prescelti e comunque nelle zone a maggiore affollamento.

DOPO COVELLI, DUE PESTAGGI, UNA STESA E UN AGGUATO – Dal primo luglio ad oggi oltre ai due episodi raccontati in precedenza, bisogna segnalare anche il tentato omicidio di Carlo Pulicati, 27enne ritenuto vicino al clan di via Napoli, ferito nella notte del 6 luglio scorso da un proiettile alla mandibola in circostanza tutte da chiarire e una stesa avvenuta la sera precedente in via Torricelli.

LA FAIDA SOCIAL E L’ULTIMATUM ALLO STATO- Altro aspetto all’attenzione degli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, guidata dal primo dirigente Arturo Fabbrocini, è relativo ai video e alle foto pubblicati su Tik Tok contro i presunti responsabili dell’omicidio di Andrea Covelli. Foto di esponenti del clan guidato da Carlucciello Esposito, i tre nomi dei responsabili, secondo l’account, della morte del 27enne incensurato e una minaccia allo Stato: “Se non andate ad arrestarli subito scateneremo l’inferno contro di loro“. Account bloccati poco dopo e ritenuti dagli investigatori vicini all’ambiente Calone-Perfetto ma anche a quello del vecchio clan Mele, in contrasto con la nuova gestione degli Esposito-Marsicano.

Post che ricostruiscono le ultime ore di vita di Covelli, aggiungendo solamente i nomi dei presunti assassini.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.