Davide Rebellin, il camionista tedesco Rieke condannato a quattro anni: uccise l’ex campione e fuggì dal luogo dell’incidente

È stato condannato a quattro anni di carcere Wolfgang Rieke, il camionista tedesco accusato di aver investito e ucciso l’ex ciclista Davide Rebellin a Montebello Vicentino nel novembre 2022. Dopo l’incidente, Rieke era fuggito in Germania con il suo camion, ma venne successivamente rintracciato e arrestato dai carabinieri di Vicenza.

La caccia al camionista-pirata era partita subito dopo il fatto, con la visione delle immagini di videosorveglianza presenti nella zona: sia quelle del parcheggio accanto al luogo della tragedia, il piazzale del ristorante “La Padana” di Montebello, sia quelle dislocate vicino al casello di Montebello della A4, ad un chilometro di distanza. Nessuna delle telecamere visionate ha ripreso il momento dell’incidente, ma solo gli istanti immediatamente successivi.

Chi è Wolfgang Rieke, il camionista che travolse Davide Rebellin

L’uomo lavorava per una impresa di spedizioni, con sede a Recke in Germania ed era stato individuato grazie alla collaborazione tra carabinieri e polizia tedesca ma inizialmente non messo in stato di fermo perché il codice tedesco non prevedeva il reato di omicidio stradale. In passato oltretutto era stato già condannato a Foggia, nel 2001, per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso alle persone coinvolte e nel 2014 gli era stata ritirata la patente per guida in stato di ebrezza dalla polizia stradale di Chieti. Prima della sentenza di primo grado emessa a Venezia, erano state respinte due richieste di patteggiamento a tre anni e 11 mesi. Nella requisitoria, il pubblico ministero aveva proposto una pena di 5 anni. In aula erano presenti la mamma del corridore, Brigida Gattere, e il fratello Carlo Rebellin insieme alla nipote, figlia di un altro dei tre fratelli, Simone. “Siamo moderatamente soddisfatti – hanno detto attraverso il loro consulente Alessio Rossato – ma Davide non tornerà”.

La scomparsa di Davide Rebellin

Il lutto di Rebellin sconvolse il mondo del ciclismo e dello sport italiano. Fece il suo esordio nel professionismo nel 1992 con la Gb-Mv insieme a Mario Cipollini. Allora 51enne, era stato due volte campione italiano di ciclismo su strada e vincitorice nella sua trentennale di una una Amstel Gold Race (nel 2004), tre edizioni della Freccia Vallone (nel 2004, 2007 e 2009), una della Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2004) ed una tappa del Giro d’Italia, ma soprattutto argento ai Giochi Olimpici di Pechino del 2008, quando venne superato in volata a pochi metri dal traguardo dallo spagnolo Samuel Sánchez al termine di una fuga durata una quindicina di chilometri: una medaglia che gli venne revocata l’anno seguente per una positività al doping, salvo 7 anni dopo essere assolto dal Tribunale di Padova. Era tornato alle corse e aveva vinto all’età di 40 anni la novantunesima edizione della Tre Valli Varesine.