"Il Governo ci dica se c'è epidemia"
De Luca apre alla gogna: “Va fatta una lista quotidiana di chi non indossa la mascherina”
“E’ lo stato che deve certificare se c’è o meno l’epidemia, non le Regioni”. Questo il messaggio di Vincenzo De Luca, governatore della Campania, nella consueta diretta Facebook del venerdì da quando è iniziata l’emergenza coronavirus. “Non c’era niente da firmare, ma la Campania ha scelto di difendere l’unità nazionale perfino contro l’orientamento del governo che ha delegato alle singole Regioni il compito di decidere se c’è o meno l’epidemia” ha spiegato il presidente secondo cui la mobilità tra regioni, in programma dal prossimo 3 giugno, non è scontata. “Quello che decide ogni singola Regione su questo punto – ha aggiunto – ha una ricaduta su tutto il resto del Paese. Delegare alle Regioni il ruolo, che spetta al ministero della Salute, di decidere della situazione epidemiologica è incredibile e paradossale”.
Da ieri, giovedì 21 maggio, in Campania hanno riaperto ristoranti e baretti. Sul ritorno della movida, seppur limitata fino alle 23, De Luca ha le idee chiare: “Sarà così finché non avremo forme di controllo serio ed effettivo da parte delle forze dell’ordine.Vorrei chiedere un impegno massiccio alle forze dell’ordine, e sollecito il ministero dell’Interno a dare direttive rigorose in questo senso, per il controllo dell’uso delle mascherine e gli assembramenti notturni”.
Proprio l’utilizzo delle mascherine è una priorità del Governatore che arriva addirittura a formulare una particolare richiesta: “Chiedo che ogni giorno venga pubblicata una lista delle ammende fatte a chi non indossa la mascherina. Con dieci ammende al giorno, daremo una mano a contenere il fenomeno”. Il governatore crede che l’epidemia sia anche l’occasione “per avere meno droga, nessuna pasticca. Dobbiamo cogliere questa occasione per umanizzare i momenti d’incontro dei ragazzi, fare in modo che non si rincretiniscano la sera, fare in modo che non ci siano solo rumori, ammuina, al punto che non si riesce più né ad ascoltarsi né a parlarsi. E poi cogliamo l’occasione cambiando tanti comportamenti per sviluppare non solo una campagna per avere l’epidemia zero, ma per avere anche cafoneria zero”.
Poi il messaggio rivolto ai gestori dei bar: “Si assumono porcherie che bucano lo stomaco anche per comportamenti irresponsabili. Senza generalizzare, ma spesso non esistano a rovinare vita dei giovani per 10 euro in più”.
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