La caccia delle Asl
De Luca e “l’inganno” sui vaccini a medici e infermieri, il governatore e i numeri inattendibili

Le Asl campane hanno intrapreso azioni contro i medici e operatori sanitari non vaccinati. Lo hanno annunciato l’Asl Napoli 2, che ha sospeso 23 dipendenti, e l’Asl Avellino, che ha intimato a 30 tra medici e infermieri di immunizzarsi dal Covid entro cinque giorni, pena la sospensione. Molto più ampio è il dato tra i dipendenti dell’Asl Napoli 1, dai cui controlli è emerso che sono addirittura 550 i non vaccinati. Anche per loro è scattato l’obbligo di provvedere entro cinque giorni. Onore al merito delle tre aziende sanitarie che, nel rispetto della legge e in totale trasparenza, hanno avviato le procedure necessarie per completare la campagna vaccinale tra medici e infermieri. Ne va della salute dei cittadini e della credibilità delle istituzioni.
C’è però un fatto che non può non rilevarsi al diffondersi di queste notizie. La Regione Campania da mesi oramai asserisce di aver vaccinato il 100% del personale sanitario. Il dato fa bella mostra di sé nel report settimanale reperibile sulla pagina della Presidenza del Consiglio dei ministri. La tabella riporta sia la platea vaccinale (per la Campania 108.476 persone), il numero di prime dosi (102.990), vaccini a dose unica (5.486) e seconde dosi (105.107). Sommando prime dosi e dosi uniche si ottiene esattamente 108.476, ovvero il totale della platea vaccinale. E, infatti, nella colonna dedicata al personale in attesa di prima dose o di dose unica figura un bello zero. Dalle verifiche avviate in tre delle sette Asl campane, però, sono già emersi oltre 600 medici e infermieri non vaccinati.
I dati diffusi, dunque, non corrispondono al vero. Il dato sugli operatori sanitari balzò agli onori della cronaca già in occasione della diffusione del primo bollettino di Palazzo Chigi, il 27 marzo. In quella data, in Campania, risultava vaccinato con almeno una dose appena il 54% di medici e infermieri (97mila su 178mila). De Luca disse che si trattava di un dato sbagliato e ora la platea vaccinale risulta inferiore di circa 70mila unità. Stesso balletto per il personale scolastico, passato nel giro di qualche mese da 183mila a 152mila (meno 30mila), sebbene anch’esso risulti attualmente vaccinato al 100%.
L’impressione è che la Regione Campania fornisca dati incongruenti, forse al fine di figurare tra quelle virtuose. Si riduce la platea per dimostrare di essere al 100%. Propaganda, quindi. Ma i cittadini avrebbero il diritto di sapere, nel momento in cui mettono piede in ospedale o quando manderanno i figli a scuola, se medici, infermieri, professori e amministrativi sono vaccinati oppure no. Il presidente Vincenzo De Luca non perde occasione di attaccare il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e il ministro Roberto Speranza sulle rispettive linee comunicative, con toni spesso oltre il decoro che ci si attende dalle istituzioni.
Ma proprio De Luca fornisce a istituzioni e cittadinanza dati inattendibili. Eppure sarebbe semplice: numero totale del personale sanitario e del personale scolastico con, accanto, il numero dei vaccinati per le due categorie. Esattamente come si fa per gli over 80, per esempio, per i quali la Campania risulta al 14esimo posto in Italia. Coincidenza: in questo caso la platea è individuata da Roma attraverso il sistema delle tessere sanitarie, mentre il dato sulle platee del personale sanitario e di quello scolastico è fornito direttamente dalla Regione.
© Riproduzione riservata