Le parole del governatore
De Luca smentisce se stesso: la doppia giravolta su lockdown e zona rossa a Napoli dello ‘sceriffo’
Una doppia giravolta per Vincenzo De Luca. Il presidente della Campania, alle prese con una curva epidemiologica del Coronavirus che ha portato la regione a superare i 3mila casi giornalieri, da ‘eroe’ dei social grazie alla viralità delle sue dirette Facebook del venerdì va in difficoltà sui suoi stessi annunci.
Parliamo delle varie dichiarazioni rese dall’ex sindaco sceriffo di Salerno su lockdown e zone rosse, temi forti di De Luca, così come l’efficienza della sanità campana messa in discussione però dagli stessi medici locali.
Per capire l’evoluzione del “pensiero deluchiano” bisogna tornare al 23 ottobre scorso, due giorni prima dell’ultimo Dpcm e giorno in cui in Campania è scattato ufficialmente il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino seguente. In quell’occasione De Luca rilanciò, chiedendo all’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte il lockdown nazionale. “La Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”, avvertiva il presidente, sottolineando che “i dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. E’ necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti)”.
Proprio il secco ‘no’ del governo all’ipotesi di un lockdown nazionale aveva quindi spinto a fare la prima giravolta. Dopo la conferenza Stato-Regioni sul nuovo Dpcm De Luca ferma ogni ipotesi di lockdown perché “in queste condizioni diventa improponibile realizzare misure limitate a una sola regione, al di fuori quindi di una decisione nazionale, che comporterebbe anche incontrollabili spostamenti al di fuori dei confini regionali”.
Nella stessa occasione quindi il governatore, rivendicato di aver vietato la mobilità tra le province campane, spiega che “dovremmo fare zona rossa tutta l’area metropolitana di Napoli”.
Si arriva quindi alla giornata odierna, dove arrivano ancora una giravolta. Sull’eventualità di una chiusura dell’area metropolitana di Napoli (e Milano), chiesta dallo stesso De Luca soltanto una settimana fa, ecco il dietrofront del presidente campano. “Nessuno si permetta di immaginare misure mezze mezze, per il livello di gravità del contagio le uniche misure non solo serie ma efficaci sono misure di carattere nazionali. Il resto è tempo perso – ha aggiunto – ci sono regioni nelle quali le percentuali sono enormemente superiori a Napoli. Nessuno dica oggi stupidaggini, le uniche misure sono di carattere nazionale, il resto sono cose intollerabili”.
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