L’attività dell’esecutivo guidato da Mario Draghi non si ferma, nonostante i partiti in fermento e già da giorni nel pieno della campagna elettorale. Da affrontare c’è infatti una pesante crisi economica, tra inflazione e caro energia.
Per questo allo studio del governo ci sono nuove misure per aiutare le famiglie. In particolare nel nuovo decreto Aiuti, sottolineano fonti qualificate del governo all’Ansa, si sta già valutando l’ipotesi di inserire una nuova proroga del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti.
Uno ‘sconto’ già recentemente allungato fino al 21 agosto e che potrebbe essere esteso di ulteriori 40 giorni circa, per arrivare fino alla fine del mese di settembre. In un primo momento sembrava che la proroga non sarebbe stata inserita in questo provvedimento, dal momento che può comunque essere fatta con un un decreto interministeriale a ridosso della scadenza.
Ma non è l’unica novità in serbo. Il governo, ha confermato il vice ministro dell’Economia Laura Castelli, sta studiando anche la possibilità di azzerare l’Iva su pane e pasta e ridurla dal 10 al 5% su carne e pesce.
“È un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro – ha detto a Radio 24 la vice ministra a chi le chiedeva se nel decreto aiuti si stia ragionando a queste ipotesi – si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio“.
“Stiamo riassestando in queste ore il decreto (di luglio ndr), le risorse che vengono dall’assestamento sono di più, stiamo contando perché l’aumento dei tassi di interesse erode un po’ queste risorse, ma non è una misura in deficit come tutti i decreti che abbiamo fatto quest’anno“, ha spiegato Castelli, precisando che 12-13 miliardi sono una “cifra possibile, molto vicina alla realtà”.
Castelli ha quindi sottolineato che “se non fosse caduto il governo probabilmente avremmo fatto questo decreto di luglio e anche altri interventi prima della legge di bilancio“.
I tempi sono in ogni modo strettissimi. Se il decreto dovrà, infatti, essere convertito entro 60 giorni, non ci sarà tempo per le modifiche. In ballo c’è anche la questione di una eventuale proroga del bonus da 200 euro, di cui a luglio beneficeranno circa 30 milioni di italiani: è costato 6,8 miliardi di euro e altrettanti ne costerebbe.