Il Consiglio dei ministri conferma regole e divieti in vigore attualmente dal 7 al 30 aprile. È quanto previsto dal provvedimento approvato in Cdm dal presidente del Consiglio Draghi. Nel testo confermata l’applicazione alle zone ‘gialle’ delle misure previste per le zone arancioni e la zona rossa automatica quando si registri un’incidenza superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile.

DEROGA ALLE ZONE IN BASE A DATI E VACCINI – In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini sono possibili deroghe alle disposizioni e possono essere modificate le misure stabilite.

Nel decreto non c’è l’automatismo chiesto a gran voce dal centrodestra di governo, ma spunta comunque un “meccanismo” che potrà consentire di allentare le restrizioni. Tutta Italia sarà arancione o rossa dal 7 al 30 aprile, ma se un territorio avrà “numeri” da zona gialla il governo potrà decidere l’eventuale allentamento delle misure, che consentirebbe così la riapertura di bar e ristoranti a pranzo con servizio al banco o al tavolo.

NIENTE VISITE A PARENTI E AMICI IN ZONA ROSSA – Non ci sarà la possibilità di visitare amici e parenti in zona rossa. Sarà invece possibile spostarsi una sola volta al giorno tra le 5 e le 22 verso una abitazione privata massimo in due, più eventuali figli o altri minori di quattordici anni.

SCUOLE RIAPERTE CON STOP AI GOVERNATORI – Dal 7 aprile al 30 aprile è assicurata la frequenza per la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno delle medie mentre restano chiuse seconda e terza media e superiori.

Con una sorta di norma ‘anti De Luca’, il governatore della Campania che più di tutti ha spinto per lo stop alla didattica in presenza anche contro le decisioni a livello centrale, i governatori non potranno assumere misure più restrittive chiudendo le scuole. Per le zone arancioni è assicurata la modalità in presenza mista a Dad da un minimo del 50% fino al 75% anche per seconda e terza media e superiori

SCUDO PENALE E OBBLIGO VACCINALE – Come chiesto a gran voce, la punibilità del personale sanitario è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari del Ministero della salute.

Scatta anche l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali, a meno che non vi sia un accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestato dal medico di medicina generale.

Entro 5 giorni dall’entrata in vigore del decreto l’Ordine professionale deve trasmettere l’elenco degli iscritti alla Regione o provincia autonoma e i datori di lavoro devono trasmettere l’elenco dei dipendenti. Entro dieci giorni dalla ricezione regioni e province verificano lo stato vaccinale e segnalano all’Asl chi deve ancora ricevere la somministrazione. A sua volta l’Asl entro cinque giorni contatta l’interessato chiedendogli di produrre la certificazione o lo invita a sottoporsi a vaccinazione.

Sblocco dei concorsi pubblici, da maggio in presenza: le regole

Il decreto prevede lo sblocco dei concorsi pubblici (per circa 110mila posti) e introduce procedure concorsuali semplificate. Tra le principali novità si prevede una prova scritta in presenza e una prova orale nei soli concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale. Per consentire lo svolgimento delle prove in sicurezza si prevede l’obbligo per i candidati di un test antigenico anche negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Inoltre: la durata massima della prova sarà di un’ora e lo svolgimento delle prove avverrà in sedi decentrate a carattere regionale.

Sono esclusi dalle procedure semplificate i concorsi per alcune categorie (il personale in regime di diritto pubblico, ex articolo 3 del Dlgs 165/2001) tra cui magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, professori universitari, appartenenti al comparto sicurezza e difesa, personale della carriera diplomatica e prefettizia. Per queste categorie ma anche per le altre sarà possibile l’uso di strumenti informatici e una fase di valutazione dei titoli e dell’esperienza professionale con relativa assegnazione di punteggi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia