Decreto fiscale, ecco tutte le novità

Il decreto fiscale che accompagna la manovra di Bilancio che prevede in dote 6,5miliardi di euro apporta novità per la lotta all’evasione. Molte misure scatteranno nel 2020, le altre, le novità in materia di reati tributari, scatteranno solo dall’uscita in Gazzetta della legge di conversione, dopo l’iter parlamentare che potrà durare fino a 60 giorni. È previsto un calo della soglia del contante e l’aumento degli anni di carcere per gli evasori per i quali scende anche la soglia per far scattare le manette. La manovra da una forte spinta all’uso dei pagamenti con la carta, attraverso la lotteria degli scontrini e soprattutto con un ‘bonus’ che scatterà nel 2021 per alcune tipologie di pagamento fatte in modo tracciabile.

L’uso del contante. La lotta si basa su un cambiamento culturale: meglio pagare con metodi tracciabili e rendere difficile nascondere soldi. Il tetto al contante scende a 2.000 euro dal prossimo luglio e poi a 1.000 euro l’anno successivo. C’è poi una spinta all’utilizzo delle carte di pagamento: per i piccoli commercianti (sotto i 400 mila euro di ricavi) sarà previsto un credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagate (e sanzioni se si rifiutano di accettare i pagamenti). C’è poi l’attuazione della lotteria degli scontrini, con sanzioni per i commercianti che si rifiuteranno di mettere il codice fiscale nei tagliandi di pagamento.

Detrazioni fiscali. La manovra propone una prima sforbiciata alle detrazioni fiscali per il reddito sopra i 120 mila euro e una riduzione del secondo acconto della dichiarazione dei redditi per le partite Iva che applicano gli Isa, gli indici che hanno sostituito gli studi di settore. Ma sul ‘treno veloce’ del decreto prendono posto anche il rifinanziamento da 400 milioni per l’Alitalia che vuole accompagnare l’ultimo tratto della cessione della compagnia e anche le attese regole sui seggiolini antiabbandono.

Lotta all’evasione. È il cuore pulsante della manovra e garantisce 3 miliardi del gettito previsto. È previsto anche un aumento del carcere, con una riduzione delle soglie che fanno scattare il reato e un aumento degli anni di prigione: 8 anni se si superano i 100 mila euro con una dichiarazione fraudolenta. Prevista poi la confisca, anche di quote societarie, per le società che evadono. Il faro viene puntato sul settore dei carburanti, una filiera che – secondo l’ultimo rapporto sull’evasione fiscale – vede letteralmente evaporare una parte del gettito che invece dovrebbe alimentare le casse dello stato. Ci sono le trattenute dei subappalti. Quindi le compensazioni indebite tra crediti e debiti fiscali, per i quali vengono posti alcuni paletti.