Nel Sì & No del giorno del Riformista spazio al dibattito sul caso Pozzolo e sul coinvolgimento del sottosegretario Delmastro. Quest’ultimo deve dimettersi? Ne scrivono Luana Zanella (Capogruppo Verdi-Sinistra alla Camera) sostenendo la tesi del sì, e Alessia Ambrosi (Deputata Fratelli d’Italia) per il no.

Di seguito il commento di Alessia Ambrosi

Raramente nella storia repubblicana, a oltre un anno dall’insediamento di un governo, l’opposizione non è riuscita a riguadagnare minimamente posizioni, nonostante il governare sia in se stesso inevitabilmente in parte usurante, alla luce dei tanti problemi spesso di non semplice soluzione e alle scelte sovente impegnative che ci si trova a vivere e ad affrontare al timone di una Nazione. Alla sinistra e ai grillini sta invece eloquentemente capitando proprio l’esatto opposto: più il governo governa, più loro – che pure dell’azione dall’opposizione dovrebbero giovarsi – perdono consensi. I motivi per i quali ciò accade sono probabilmente molti, e di diversa natura. In primo luogo, evidentemente, il governo in carica e la premier Giorgia Meloni stanno assai ben conducendo l’Italia, sia nelle dinamiche interne, sia in Europa, sia sullo scacchiere internazionale. Ma, a parte quelli che noi consideriamo i nostri meriti, esiste nelle opposizioni un grave deficit di serietà e di credibilità; deficit che gioca nelle variegate dinamiche del consenso un ruolo estremamente importante, se non decisivo. La verità è che siamo in presenza di livelli di speculazione da parte della sinistra e dei grillini così assurdi, incomprensibili e ingiustificabili che riescono a spiegare – da soli – il perché della loro così massiccia impopolarità agli occhi degli italiani.

Tentare di imbastire un “caso” politico ai danni del sottosegretario Delmastro solo a causa dello sfortunato incidente occorso a un deputato a una cena di Capodanno e poi costato il ferimento (non grave) di un ospite rappresenta a mio avviso a pieno titolo quella modalità di fare opposizione che squalifica l’opposizione stessa agli occhi della gente e la dice lunga sul livello di barbarie cui stiamo progressivamente arrivando. Come si fa anche solo lontanamente a scagliarsi contro Delmastro che nell’episodio non ha avuto chiaramente alcun ruolo, né lui né la sorella sindaca della località? Come si fa a mettere in piedi la solita macchina del fango quando mancano non solo le prove ma qualsiasi sia pur minimo aggancio con la realtà che pure si ha tutto l’interesse a tentare di deformare? Resta veramente un mistero, che però ci fa capire quanto l’opposizione sia sideralmente lontana anche da una minima cultura garantista, quanto cada regolarmente nella trappola del sensazionalismo giustizialista e forcaiolo.

Si tratta di un problema dell’opposizione stessa, certo, ma che date le sue proporzioni finisce per diventare un problema anche per il livello di civiltà politica e giuridica dell’intera Nazione. Chiunque conosca l’impegno totalizzante di Delmastro per la politica e la cosa pubblica non può che apprezzarne la grande capacità di lavoro; e relativamente al “caso” in questione non si può non apprezzare il basso profilo da lui sin qui mantenuto su una vicenda che evidentemente lo addolora molto, così come tutte e tutti noi addolora il ferimento di una persona nelle sfortunate circostanze della festa.

Nutro però una speranza: spero che l’opposizione si ravveda, e abbia finalmente il coraggio di compiere un gesto simbolico ma importante, a mio avviso assolutamente dovuto: abbiano il coraggio, i leader di sinistra e grillini, di chiedere scusa a Delmastro. Si può sbagliare, nella vita; ancor più si può sbagliare in politicanti, che è sempre naturalmente luogo di scontro, nel quale tutti commettiamo naturalmente e inevitabilmente errori, o almeno incorriamo in imperfezioni. Tuttavia bisognerebbe avere capacità di ammetterli e di non perseverare, di comprendere cioè dove e quando si sbaglia per poter sviluppare poi quella necessaria operazione di autocritica che risulta fondamentale per provare a correggere i comportamenti inappropriati e migliorarsi. Elly Schlein e Giuseppe Conte sono in grado di cambiare rotta, oppure non sono dotati di questa importante capacità di riflessione di autoanalisi? Credo che una risposta in questo senso sia dovuta: per un confronto nella Nazione e per la Nazione sul ruolo dell’opposizione.

Alessia Ambrosi

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