Il deputato con la pistola, l’onorevole Emanuele Pozzolo, comincia a far emergere qualche dettaglio in più di quanto successo la notte di Capodanno al veglione in cui è rimasto ferito un uomo. O almeno, sembra che il parlamentare di Fratelli d’Italia voglia dare la sua versione dei fatti. Parlando anche del sottosegretario Andrea Delmastro.

La verità di Pozzolo

“Dentro Fratelli d’Italia stanno accadendo cose strane, si cerca di uccidere me per salvare altri” dice Pozzolo, intervistato da ‘Il Foglio’. Il riferimento è chiaro: lui è il possessore della pistola che ha fatto fuoco a Capodanno e per questo è stato sospeso dal partito di Giorgia Meloni. Ma da sempre ha dichiarato di non essere stato lui a sparare. “È un momento complesso – spiega il deputato al giornale – ma confido che la verità emerga”.

Pozzolo ha parlato anche del suo rapporto con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, anche lui tra i presenti a quel veglione di Capodanno ma che ha affermato di trovarsi lontano dal luogo dello sparo in quel momento. “Andrea è come mio fratello Michele, almeno fino alla notte di Capodanno, poi è scomparso, non ci siamo più sentiti. Non eravamo amici, ma fratelli. Però ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona, e buttare giù dalla torre me” spiega Pozzolo, in un misto tra deluso e risentito. Nelle ultime ore si parla con più insistenza della possibilità di coinvolgimento del capo scorta di Delmastro.

Poi il mezzo affondo: “Andrea (Delmastro, ndr) davanti non c’era, bisogna essere onesti. Che poi lui abbia esagerato dicendo che era a Canicattì è un’altra questione, di cui fatico a comprendere l’utilità. Non capisco perché, lui non era sicuramente un protagonista effettivo. Non era a 300 metri” ha detto il deputato sempre a Il Foglio.

La richiesta di Paita

“Gli agenti e le agenti addetti alla scorta svolgono un ruolo preziosissimo per lo Stato e per la sicurezza delle istituzioni: a loro va tutto il nostro sostegno e ringraziamento. E proprio in ragione della delicatezza del compito che sono chiamati a svolgere, mi trovo molto d’accordo con la Fp Cgil Polizia Penitenziaria quando dice, in riferimento anche al caso del sottosegretario Delmastro, che le scorte dovrebbero essere composta da personale sempre altamente specializzato”. È il pensiero della senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, trascritto in una nota. “Mi associo pertanto alla richiesta del sindacato nei confronti del Ministro Nordio e del capo del Dap, Presidente Giovanni Russo, che chiede chiarezza sulla vicenda e sospensione del personale non qualificato per i servizi di scorta”, ha concluso Paita.

Redazione

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