Il caso
Detenuti dal carcere di Genova a Roma per partecipare a Italia’s Got Talent, Salvini si infuria ma la sua polemica è inutile
Per Salvini è una situazione “fuori dal mondo”, ma in realtà il leader della Lega dimostra ancora una volta il suo garantismo a targhe alterne e le sue posizioni ultragiustizialiste sui detenuti. Parliamo del caso dei cinque detenuti, reclusi al carcere Marassi di Genova, che hanno partecipato al programma prodotto da Sky e in onda su Tv8 ‘Italia’s got talent’ per esibirsi davanti ai giudici Mara Maionchi, Joe Bastianich, Federica Pellegrini e Frank Matano.
I cinque, membri della compagnia teatrale ‘Scatenati’ interna al penitenziario, si sono esibiti sul palco di ‘Italia’s got talent’ a Roma per mettere in scena recita a più voci di una lettera che un detenuto immaginario riceve dalla propria compagna.
Per Salvini quindi “anziché investire in divise, dotazioni e mezzi e pagare gli straordinari agli agenti, ecco come butta i soldi il governo”, riportando la denuncia del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa che aveva sottolineato di esser stato impiegato per la trasferta di detenuti “per reati quali truffa, omicidio, lesioni, produzione e traffico di droga”, il tutto “a spese dei contribuenti e con tutti i rischi di spostamenti di questo tipo in epoca Covid”. Salvini quindi ha annunciato interrogazioni parlamentari della Lega al ministro Bonafede “per chiarire questa vicenda scellerata e vergognosa, un insulto ai poliziotti e a tutti gli italiani”.
Peccato che il post di Salvini contenga un importante numero di imprecisioni. A chiarire come stanno le cose è la onlus Teatro Necessario, che cura le attività culturali all’interno del Teatro Arca del carcere di Marassi. A Repubblica infatti è stato confermato come per la trasferta a Roma non sia stato impiegato un euro di soldi pubblici: spostamento e trasferimento da Genova a Roma sono stati finanziati dalla produzione della trasmissione Sky.
© Riproduzione riservata