La morte di Giuseppe Spolzino
Detenuto muore nel carcere di Paola, la famiglia non crede alla versione del suicidio: la procura apre un fascicolo contro ignoti
È morto in carcere a 21 anni lo scorso fine giugno. Giuseppe Spolzino era detenuto nel carcere di Paola, nel Cosentino, e si sarebbe tolto la vita, impiccandosi. Uno degli innumerevoli suicidi di quest’anno nelle carceri italiane. Ma la famiglia del ragazzo non ha creduto alla versione ufficiale e ha iniziato una battaglia per chiedere chiarezza e verità su quanto accaduto al giovane originario di Lagonegro.
Detenuto muore nel carcere di Paola, la famiglia non crede alla versione del suicidio
Spolzino stava scontando una pena a 3 anni e 6 mesi di reclusione, dopo una sentenza in abbreviato del Tribunale di Lagonegro, era però in attesa di presentare un ricorso alla Corte d’Appello di Potenza. E, a quanto dice la famiglia, non ci sarebbe stato nessun segnale da parte del ragazzo che potesse pensare a una tragedia. Il 21enne prima era detenuto nella casa circondariale di Poggioreale e poi trasferito ai domiciliari a Scalea, perché ritenuto incompatibile con il regime carcerario. A seguito però di una violazione della misura cautelare, era stato spostato nell’istituto di Paola: nel giro di pochi giorni, dieci, muore domenica 30 giugno, alle 22 circa. Il giovane aveva ricevuto la visita del padre il martedì prima, giovedì quella dell’avvocato, e doveva vedere per un colloquio la psicologa del carcere. Nel frattempo seguiva un corso di giustizia riparativa.
La procura apre un fascicolo contro ignoti
L’insistenza della famiglia ha portato la procura di Paola ad aprire un fascicolo sulla morte del detenuto Spolzino a carico di ignoti. I dubbi riguardano ciò che è emerso dal documento scritto il 1° luglio dalla direttrice del carcere di Paola sulla morte del ragazzo. In particolare alcuni dettagli sul ritrovamento del giovane nella cella dove si sarebbe tolto la vita con un lenzuolo. È stata eseguita l’autopsia sul corpo del giovane all’Ospedale di Cetraro, ma l’esito degli esami compiuti da Pietrantonio Ricci, medico legale dell’Università di Catanzaro, non è stato ancora reso noto. La salma è stata restituita ai familiari per le esequie, svolte solo nelle scorse settimane.
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