In momenti di crisi lo Stato deve trasformarsi in datore di lavoro. E’ sempre avvenuto così, anche in USA, l’avamposto mondiale del capitalismo. Per questo ho lanciato il “servizio ambientale”. Un programma statale rivolto a giovani disoccupati con un duplice obiettivo: ridurre la disoccupazione in un momento di drammatica recessione e contestualmente realizzare migliaia di interventi per la messa in sicurezza e pulizia del nostro territorio”.
Dalla sua pagina Facebook Alessandro Di Battista torna sulla proposta annunciata ieri di lanciare un programma di servizio ambientale statale, con l’obiettivo di dare lavoro a “200mila under 32 l’anno”, sulla scorta del Civilian Conservation Corps (CCC), il programma di lavoro statale per giovani americani degli anni ’30.

Quasi 275.000 occupati in meno (400.000 in meno in due mesi) e 746.000 persone in più che hanno smesso di cercare…

Pubblicato da Alessandro Di Battista su Mercoledì 3 giugno 2020

“Arriveranno tanti soldi nei prossimi mesi – ha scritto Dibba -.  Vanno investiti in settori produttivi (l’ambiente lo è) e vanno utilizzati per migliorare le condizioni di vita degli italiani in difficoltà che sono molti di più di quel che possiamo immaginare. Ripeto, io non sono uno statalista e credo fortemente nell’impresa privata. Degli oltre 260.000 euro che ho restituito alla collettività tagliandomi lo stipendio da parlamentare, circa 210.000 euro li ho dati a sostegno delle piccole e medie imprese private. Ma in un momento come questo lo Stato ha il dovere di rafforzare il suo ruolo di datore di lavoro“.
L’ex parlamentare 5 Stelle difende l’approccio statalista chiamando in causa la senatrice di +Europa Emma Bonino. “Ieri – scrive – ho letto una dichiarazione della Senatrice Emma Bonino: “lo Stato non deve creare lavoro”. A parte il fatto che detto da una Signora che è stata 7 volte deputato della Repubblica, 2 senatore, 4 euro-deputato, 3 volte ministro ed una volta commissario europeo (e che quindi campa con denaro pubblico, cioè dello Stato, dal 1978) lo trovo poco elegante. Ma soprattutto è una posizione sbagliata!”.