Politica
Di Maio odia i giornali, ma solo quando non servono per la sua propaganda
Luigi Di Maio a difesa delle posizioni scientifiche “mainstream” e dei giornali? Incredibile ma vero. L’ex capo politico del Movimento 5 Stelle e ministro degli Esteri ha preso posizione nella giornata di ieri contro l’ex alleato di governo Matteo Salvini, che assieme a Giorgia Meloni gli hanno chiesto di riferire in Parlamento in merito al servizio del Tg Leonardo (tg scientifico di Rai, ndr) in cui si parla di un coronavirus realizzato in laboratorio dalla Cina.
Ovviamente, come specificato dallo stesso conduttore di Tgr Leonardo Daniele Cerrato all’AdnKronos, il era frutto di “una ricerca che noi trovammo 4 anni fa su agenzie scientifiche internazionali. E allora fu fatto un pezzo. Ora per capire se c’è un nesso fra quel virus e la pandemia che sta scoppiano adesso, bisogna rivolgersi agli esperti, i genetisti. E’ uscito due giorni fa uno studio sistematico delle sequenze genetiche di SARS-CoV-2 (Andersen KG et al. Nature Medicine 2020) che dimostra senza ombra di dubbio che il virus ha una origine naturale e zoonotica (da animali, ed in particolare pipistrelli e pangolini), per cui la storia del virus ‘creato’ in laboratorio si conferma una bufala colossale. Attenzione, quindi, a non fare collegamenti da spy story”.
Ma da questa vicenda, oltre all’ennesimo sciacallaggio del duo sovranista Salvini-Meloni, emerge anche la giravolta di Di Maio. Lo stesso Di Maio che ieri pubblicava su Facebook un post con le precisazioni di vari giornali italiani sul servizio del Tg Leonardo è il politico che soltanto nell’ottobre 2018, da ministro dello Sviluppo Economico, non nascondeva una certa soddisfazione per la ‘morte’ dei giornali critici col suo governo.
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2896405860395941
In una diretta Facebook Di Maio infatti rivolse parole terrificanti contro i giornali e i giornalisti del gruppo Gedi (che Di Maio sbagliando chiamava ancora Espresso, ndr): “Per fortuna – diceva Di Maio nel video – ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali e si stanno vaccinando anche tanti altri cittadini, tanto è vero che stanno morendo parecchi giornali tra cui quelli del Gruppo L’Espresso che, mi dispiace per i lavoratori, stanno addirittura avviando dei processi di esuberi al loro interno perché nessuno li legge più, perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà”.
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