"Ero sicuro di vincere"
Dirk Hamer, il 19enne ucciso da Vittorio Emanuele di Savoia: negò le accuse, poi l’assoluzione e il vanto ‘esplose lui il colpo mortale ma la fece franca’

Questa mattina la scomparsa del principe Vittorio Emanuele di Savoia, morto a Ginevra all’età di 86 anni e circondato dalla sua famiglia. Una delle vicende più tristemente note della vita di Vittorio Emanuele è stata la morte del 19enne Dirk Hamer.
Una sparatoria misteriosa e la morte di Dirk Hamer
Il tedesco è stato ucciso mentre si trovava in gita in barca coi suoi amici in Corsica nell’agosto del 1978, e del lungo processo a Vittorio Emanuele di Savoia: secondo la sorella della vittima sarebbe stato lui ad esplodere il colpo mortale. Accuse sempre negate dall’erede al trono d’Italia, all’epoca in esilio.
Dirk Hamer è morto il 7 dicembre 1978 in seguito alla sparatoria avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 agosto dello stesso anno sull’isola di Cavallo, in Corsica. Il tedesco è stato ucciso mentre si trovava in gita in barca coi suoi amici in Corsica.
Il vanto di Vittorio Emanuele di Savoia per averla fatta franca al processo
A sparare da un’imbarcazione vicina a quella di Dirk Hamer sarebbe stato il principe Vittorio Emanuele di Savoia, che ha sempre negato le accuse finendo per essere assolto, salvo poi vantarsi di averla fatta franca, ammettendo di aver esploso lui il colpo mortale.
Chi era Dirk Hamer, una vita stroncata all’improvviso
Dirk Hamer, diciannovenne, era uno dei quattro figli del controverso medico e teologo tedesco Geerd Hamer. La famiglia Hamer si era trasferita in Italia, a Roma, in Italia per allargare il suo giro di affari, legato ad alcuni strumenti medici
Cosa è successo veramente la notte tra il 17 e il 18 agosto
Il 17 agosto 1978 Vittorio Emanuele si trovava al largo dell’Isola di Cavallo, in Corsica, con il suo yacht. C’erano due altre imbarcazioni: il Mapagia, in cui soggiornavano alcuni turisti tedeschi (tra cui Dirk) e il Coke di Nicky Pende, ex marito di Stefania Sandrelli. Dirk, ragazzo pieno di vita, atletico, si allenava nelle stesse strutture di Pietro Mennea, e quella notte si trovava a bordo dell’imbarcazione Mapagia.
Il gommone preso in prestito e la lite
A un certo punto gli ospiti di quest’ultimo avrebbero “preso in prestito” il gommone Zodiac di Emanuele Filiberto, figlio del “Principe”, per raggiungere il porticciolo.
Vittorio Emanuele non la prende bene e va a chiedere spiegazione ai proprietari del Coke: si arma della sua carabina e sale a bordo della barca di Pende. Dopo pochi minuti nasce un alterco e il Savoia spara un colpo “per – come ha dichiarato lui stesso – intimorire gli avversari”.
Il secondo colpo esploso e l’arteria femorale recisa 
A questo punto Pende si getta su Vittorio Emanuele e durante una breve colluttazione parte un secondo colpo che raggiunge a una gamba un giovane che si trova sull’imbarcazione vicina: è Dirk Hamer. Il proiettile gli recide l’arteria femorale. Il 19enne viene trasportato all’ospedale di Ajaccio e poi a Marsiglia. Il giovane, che versa in condizioni sempre più gravi, è trasferito infine in una clinica di Heidelberg in Germania dove muore l’8 dicembre 1978.
Lunga battaglia legale della famiglia di Dirk Hamer
Vittorio Emanuele di Savoia viene arrestato con l’accusa di omicidio di Dirk Hamer. Il caso viene posto nelle mani della giustizia francese, poiché il fatto avvenne in Corsica. Vittorio Emanuele parla subito di “complotto” e di “anomalie” nell’istruttoria, portando a sua discolpa elementi come quello della diversità del proiettile trovato nel corpo del ragazzo da quelli sparati dalla sua carabina. La barca, poi, viene subito smantellata senza che la si potesse perquisire.
Vittorio Emanuele viene prosciolto dalle accuse di omicidio nel novembre del 1991 dalla Corte d’Assise di Parigi e condannato solo a 6 mesi di carcere per il porto abusivo della sua arma da fuoco, usata al di fuori della propria abitazione.
“Quell’incidente mi ha rovinato la vita e distrutto al reputazione. La gente mi giudicò senza attendere la sentenza”
Intercettato confessa di aver fregato la magistratura francese
Era il 21 giugno 2006, Vittorio Emanuele era in custodia nel carcere di Potenza per un’altra vicenda giudiziaria – il pm John Woodcock stava indagando sullo scandalo Vallettopoli – e parlando con i suoi amici dentro il carcere e non sapendo di essere intercettato disse di aver “fregato il tribunale francese” ammette di aver colpito lui stesso Dirk con il suo fucile.
Anche se avevo torto devo dire che li ho fregati. È davvero eccezionale: venti testimoni e si sono affacciate tante di quelle personalità importanti. Ero sicuro di vincere. Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga”.
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