"Abusivismo non può più essere eluso", dice Musumeci
Disastro di Ischia, sono 900 gli edifici colpiti dalla frana: trovate altre due vittime, bilancio sale a 10 morti

“Allo stato attuale, risultano interessati dalle frane a Ischia circa 900 edifici”. A spiegarlo nel corso dell’informativa urgente tenuta nell’Aula della Camera è stato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, dando alcuni dati sulla tragedia che ha sconvolto nello scorso weekend l’isola del Golfo di Napoli.
Parole, quelle di Musumeci, che arrivano mentre a Casamicciola Terme sono ancora in corso le operazioni dei vigili del fuoco in via Celario alla ricerca dei quattro dispersi della frana dello scorso sabato 26 novembre. Otto, al momento, le vittime accertate, col ministro che ha fornito in Aula anche un resoconto delle condizioni di salute delle altre persone coinvolte: cinque le persone rimaste ferite, di cui una è ricoverata al Cardarelli di Napoli in gravi condizioni.
Quanto alla situazione ‘abitativa’ sull’isola e in particolare a Casamicciola Terme, il Comune più colpito dal maltempo e dalla successiva colata di fango, l’ultimo aggiornamento disponile nelle mani del ministro Musumeci evidenzia che sono “circa 290 le persone che hanno trovato sistemazioni in alberghi o altre strutture autonomamente trovate”.
Nella città è iniziata anche l’attività di verifica degli edifici da parte dei vigili del fuoco: Musumeci ha sottolineato che secondo le risultanze emerse ad oggi, con 272 controlli su un totale di 950 unità abitative, sono 45 le strutture risultate danneggiate e inagibili, 56 strutture agibili ma esposte a rischio esterno, 162 le strutture agibili.
“Nei prossimi giorni verranno ultimati tutti i controlli e si potrà disporre di una migliore definizione della cosiddetta zona rossa“, ha aggiunto il ministro, che ha ricordato in Aula come “i soggetti titolari di mutui su edifici sgomberati o su attività di natura economica svolta nei medesimi edifici, hanno diritto di chiedere una sospensione delle rate dei relativi mutui”.
Sullo sfondo anche la questione chiave dell’abusivismo edilizio sull’isola, questione che per il ministro “anche per i suoi profili di natura etica, giuridica, ambientale ed economica, che non può più essere eluso”.
Nel suo intervento in Aula Musumeci ha sottolineato che quanto accaduto ad Ischia “ci obbliga moralmente e politicamente ad approfondire con urgenza non solo il tema delle cause che hanno prodotto questo ennesimo evento calamitoso, ma anche quello delle molteplici questioni connesse all’individuazione di un sistema normativo e amministrativo realmente integrato ed efficiente sul piano della prevenzione dei rischi“.
Per il ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare serve “una strategia di intervento che consenta di agire lì dove è necessario e urgente e che ha come presupposto un quadro completo una previsione del rischio. Lo strumento di previsione che dice quale è il territorio più vulnerabile e quale rischio potrebbe determinarsi si chiama piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. E’ stato avviato nel 2016 presso il ministero dell’Ambiente ma da allora la commissione per l’autorizzazione non ha dato il proprio parere definitivo. Il paradosso è che quando il piano sarà varato di fatto sarà già superato. In secondo luogo bisogna avere un quadro aggiornato dei finanziamenti disponibili e dei soggetti responsabili delle misure di intervento che oggi è mancante. Terzo, semplificare il quadro regolatorio e procedurale. Quarto, rafforzare la capacità amministrativa delle strutture tecniche responsabili degli interventi. Quinto, avere una sede centrale di conoscenza per il coordinamento e il monitoraggio degli interventi. Sesto, definire un quadro regolatorio che consenta l’esercizio di poteri sostituitivi e sanzionatori in caso di inerzia da parte dei soggetti attuatori“.
Trovate altre due vittime
Nella zona di via Celario poco dopo le 11 di questa mattina sono state individuati i corpi senza vita di due degli ultimi quattro dispersi. Finora, riferisce l’Ansa, è stato possibile estrarre dalla morsa del fango solo un cadavere, quello di un uomo che potrebbe essere Gianluca Monti.
L’altro corpo è stato localizzato ma non ancora estratto anche se si ipotizza che, per la posizione possa essere quello di Salvatore Impagliazzo, compagno di Eleonora Sirabella, la prima vittima accertata della frana.
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